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Isis: come nasce e chi lo finanzia. Sintetica guida di un’organizzazione criminale cresciuta grazie anche all’Occidente

ISIS è un termine divenuto ormai tristemente famoso anche a chi non lo ha mai sentito nominare fino a qualche mese fa. Le notizie relative alle decapitazioni e agli attentati effettuati da membri appartenenti proprio a tale organizzazione terroristica sono ormai all’ordine del giorno.

Non tutti, però, sono a conoscenza di cosa si nasconda dietro a questa sigla e quale sia stata la sua origine. Innanzitutto, il termine ISIS (Islamic State of Iraq and Siria) indica uno Stato che l’ONU ha deciso di non riconoscere come tale (considerandolo un gruppo terroristico); dopo l’autoproclamazione, ha iniziato a conquistare diversi territori dell’area mediorientale. È conosciuto anche come IS (ossia Islamic State). La sua forma di governo è il Califfato; il Califfo, infatti, è colui che esercita il comando dei credenti.
Tra i diversi Paesi che lo ritengono una mera organizzazione criminale oltre agli Usa (dal lontano 204) anche Turchi(Ottobre 2013), Regno Unito (Giugno 2014) Arabia Saudita ed Emirati Arabi (rispettivamente Marzo ed Agosto dello scorso anno), ma anche India (Dicembre 2014) e Russia (2014). Desta sorpresa il fatto che, ad eccezione dell’Inghilterra, la lista non presenti alcun paese europeo.
La sua storia ha avuto inizio nel 2006, in un’epoca caratterizzata dalla presenza di Al-Quaeda, avente a capo Bin Laden.
A fondare l’ISIS si ritiene sia stato Abu Omar Al Baghdadi (nonostante l’intelligence tenda a ridimensionarne l’importanza, supponendo che il reale potere fosse nella mani dell’egiziano Al Masri, Ministro della guerra, ucciso in uno scontro a fuoco con gli Americani nel 2010). Inizialmente l’ISIS ha operato al fianco di Al-Quaeda, come suo punto di appoggio in territorio iracheno. La CIA ha iniziato a preoccuparsi della possibile espansione dell’ISIS già a partire dal 2007, tanto da indurre gli Stati Uniti ad inviare forze militari; grazie a tale intervento ne venne rallentato lo sviluppo.
Una figura importante è rappresentata da Abu Bakr Al-Baghdadi, liberato dal campo americano di Camp Buca nel 2009, diventato in seguito Califfo. Anche relativamente a questa figura non mancano gli interrogativi inquietanti, come enigmatico è lo stesso luogo di detenzione, il quale, secondo molti internati, avrebbe rappresentato un campo di addestramento ( Al Jazeera  lo ribattezzerà con un eloquente “US Iraq jail an ‘al-Qaeda school” per terroristi) . Per tacere, poi dello stesso Abu Bakr al-Baghdadi, protagonista della disfatta del contendente di Obama,  Jhon McCain, alla Casa Bianca, quando i due verranno ritratti insieme, dopo che  il candidato repubblicano, come dimostra il video sotto, si dichiarasse favorevole ad armare l’Isis.

Due anni dopo, in Siria, è divampata la guerra civile, che ha portato alla formazione di un gruppo terroristico denominato “Fronte al-Nusra“, cresciuto rapidamente, complice il disimpegno americano su ordine del Pentagono e azioni eclatanti, quale la liberazione dal carcere di  Abu Ghurayb di quasi 500 veterani terroristi degli scontri in Iraq, grazie al quale rimpolperà le proprie fila. Nel 2012 lo stesso Al-Baghdadi ha raggiunto i vertici dell’ISIL e, l’anno successivo, si è assistito alla fusione tra al-Nusra e ISIL, dando la nascita all’ISIS.
È del 2014, precisamente del mese di Giugno, la proclamazione dell’ISIS a Califfato; questo ha portato ad una crescita esponenziale delle campagne militari, caratterizzate da un grande spargimento di sangue in diversi territori. Per tale motivo, Giordania ed Arabia Saudita hanno deciso di inviare le proprie truppe in prossimità dei confini. Anche gli Stati Uniti hanno risposto, agendo con un’offensiva aerea, compiuta nel mese di Agosto, volta a colpire le basi di addestramento. Nonostante l’intervento, però, l’ISIS è andato avanti con le sue conquiste; inoltre, nei territori interessati è stata imposta la Sharia, insegnata anche all’interno delle scuole.

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Ovviamente perer poter promuovere le sue azioni militari, l’ISIS deve avere la possibilità di disporre di finanziamenti importanti. In base ai risultati di uno studio condotto dalla “RAND Corporation“, i flussi di denaro che arrivano al regime derivano dal fatto che ogni singola cellula debba trasferire almeno il 20% di quanto ottenuto da furti, bottino di guerra, estorsioni e sequestri all’organismo gerarchicamente superiore, da cui poi verranno trasferiti all’Organizzazione, che li amministrerà secondo le necessità locali. In particolare, la conquista di Mosul ha rappresentato un momento fondamentale per il bilancio dell’organizzazione; si parla, a tal proposito, di una cifra raccolta che si aggira sui 400 milioni di dollari. Inoltre, molti dei territori occupati sono ricchi di petrolio, mentre l’energia viene rivenduta in Siria.
Altre entrate sono garantite dalla vendita di esseri umani, in particolare donne. Le disponibilità attuali si aggirerebbero sui 2 miliardi di dollari. Alcuni sospetti sono stati indirizzati anche verso Arabia Saudita e Qatar: è l’Iraq a sostenere il loro coinvolgimento nel finanziamento del regime. Ancora più agghiacciante la tesi sostenuti da molti, secondo i quali, parte dei finanziamenti arriverebbero da un macabro traffico di organi, come potrebbe lasciare supporre il ritrovamento di fosse comuni, con cadaveri mutilati o da Mosul (dove si trova una delle migliori scuole di medicina del Paese)  la notizia di  una dozzina di medici  condannati a morte, perchè contrari ad effettuare espianti.
Un altro aspetto importante e, allo stesso tempo, allarmante relativo all’ISIS è rappresentato dalla tratta delle donne. Se agli uomini è garantita una doppia scelta tra la morte e la possibilità di combattere per l’ISIS, le donne vengono vendute come schiave, oppure date ai combattenti come paga per i servizi prestati. Grazie alla testimonianza fornita da una schiava, Hamshe, che è riuscita a fuggire dopo 4 settimane di prigionia, è stato possibile avere una visione più chiara della situazione. Dopo essere stata separata dal marito (morto come combattente nei giorni successivi), è finita nelle mani di un combattente. La sua preoccupazione principale era relativa al figlio, catturato assieme a lei. Da quanto la stessa Hamshe ha raccontato, infatti, l’ISIS garantisce ai suoi seguaci la possibilità di abusare di bambini, dall’età della pubertà in poi. Per fortuna, la donna è riuscita a fuggire, ma molte altre ragazze vengono violentate, rapite e fatte schiave.

 

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