La furia cieca e incontrollabile dell’Isis ha colpito ancora. Secondo quanto riportato dalle autorità religiose della zona, i gruppi di miliziani appartenenti all’Isis si stanno mano a mano spostando per trovare nuovi rifugi e vie di fuga attraversando le zone più rurali della Siria.
Questo pare il motivo delle continue escalation di violenza subite dalle tribù di minoranza etnica che in questi giorni vengono tragicamente rapite ed uccise.
Se è vero che l’Isis stia tentando di trovare scappatoie, è anche altrettanto vero che come i pirati del passato, i guerriglieri si lascino dietro orribili scie di sangue e interi villaggi saccheggiati. Una violenza inaudita alla quale la coalizione anti-Isis deve rispondere il più presto.
Intanto, le voci di una esecuzione di massa, si stanno susseguendo con sempre più velocità. Dei 350 cristiani rapiti, pare che già un primo gruppo di circa 15 vittime, sia stato barbaramente ucciso. Secondo la CNN, gli assassini starebbero preparando un videomessaggio di rivendicazione diretto al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e a tutti gli altri leader che stanno combattendo contro questo gruppo di terroristi.
Ora si teme seriamente per la vita degli altri ostaggi, le notizie che arrivano sono frammentarie e di difficile conferma.
I villaggi sulla loro strada sono ormai deserti perché chi si è salvato, è ora in fuga per sopravvivere.
Intere famiglie rapite, uccise e abbandonate. Per ogni colpo messo a punto da questi fanatici, c’è l’amarezza di non riuscire a contrastare questa inaudita violenza. La paura è ora quella di assistere ad un’esecuzione di massa sicuramente ripresa in video per destare ancora più scalpore.
Sale la tensione nel mondo, se l’obiettivo era quello di terrorizzare i paesi occidentali, pare che l’Isis abbia colpito nel segno. Servirà non piegarsi alle minacce, ma la gente incomincia ad aver timore che questo nuovo capitolo terroristico possa fare ancora peggio delle passate azioni di Al Qaeda.
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