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Tra Roma e Juve, un pari che scontenta tutti. Cronaca del match

Quella che era la partita più attesa di questa giornata di campionato è terminata con un classico “nulla di fatto”. Il pareggio di ieri sera all’Olimpico ha lasciato le posizioni invariate in testa alla classifica e di fatto ha (quasi) consegnato lo scudetto, nelle mani della squadra di Allegri, al termine della gara comunque, se possibile, più rammaricato del collega d’oltralpe.

Roma che doveva vincere assolutamente la sfida è si presenta con una squadra aggressiva fin dal primo minuto. Il tecnico Garcia schiera De Rossi e Keita a far da schermo ad una difesa a tre, con un attacco formato da Gervinho, Totti e Ljajic. I Bianconeri hanno tra le proprie file assenze importanti e alla mancanza di Pirlo si aggiunge la scelta di lasciare Pogba in panchina (il Francese non è al meglio fisicamente).
I Giallorossi iniziano a “tutta birra” e fanno di tutto per rendere felici i tanti supporter presenti a sostenerli (pubblico delle grandi occasioni). L’inizio della gara vede un “pressing” molto alto dei padroni di casa che costringe gli avversari nella propria metà campo e non permette agli ospiti di giostrare con la consueta fluidità. Il primo tempo viene giocato più sul piano fisico che su quello tecnico, il match sembra una partita a scacchi e ogni mossa degli allenatori vede un immediata contromossa dell’avversario. In una gara giocata sulle ripartenza, con entrambe le squadre che si temono, quelle juventine sembrano far più male, complici le progressioni di Tevez e Morata, ben più pericolosi degli abulici Totti e Gervinho, dopo la Coppa d’Africa, sbiadita copia del scintillante velocista d’inizio torneo.
L’unica vera occasione, del primo tempo, si registra al 22’ quando Manolas pressato da Morata rischia un clamoroso autogoal. Sul taccuino dell’arbitro finiscono in 3 ammonti (Torosidis, De Rossi ed Evra).

Il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo, ritmo non trascendentale, tanti errori e molti ammoniti. Al 62’ la partita si infiamma, l’arbitro Orsato espelle Torosidis per doppia ammonizione, dopo un fallo da dietro al limite dell’area su Vidal. Della punizione se ne occupa Tevez, che calcia magistralmente e insacca il pallone alla destra di De Sanctis. Juve in vantaggio di reti e numerico e, come tante volte avviene, la partita cambia radicalmente aspetto, i Bianconeri assumono il controllo del centrocampo e la Roma sembra “accusare il colpo” ed incapace di reagire, con la squadra di Allegri subito in avanti dopo il vantaggio.
Garcia corre ai ripari e nel giro di dieci minuti rivoluziona la squadra, escono Ljajic, Totti e De Rossi e a loro posto subentrano Florenzi, Iturbe e Nainggolan. Soprattutto Iturbe suona la carica con un paio di azioni che “spaccano in due” la difesa bianconera, su una di questa al 77’ Chiellini è costretto al fallo da dietro (per il quale verrà ammonito). Sulla punizione battuta da Florenzi svetta Keita che indirizza verso la rete, Marchisio nel goffo tentativo di liberare la butta in rete, facendo il classico autogol (anche se il goal viene assegnato con le nuove norme direttamente a Keita).
L’ultima fase della partita vede una Roma a “testa bassa”, ma che non produce grossi pericoli per la porta di Buffon (solo all’80’ un tiro da posizione defilata di Iturbe si avvicina alla rete, ma si infrange sull’esterno).

Gara fondamentalmente non spettacolare giocata sul fisico e sulla tattica, che ha visto più fasi: ad un controllo assoluto della Juve, la Roma è stata brava a reagire e soprattutto con i cambi è riuscita a raddrizzare una situazione che ormai sembrava definitivamente compromessa.
Alla fine del match probabilmente a recriminare di più sono i Bianconeri che si trovavano a dieci minuti dal mettere la parola fine alla “pratica scudetto”, ma come è avvenuto spesso ultimamente (vedi con il Cesena) si sono lasciati sorprendere su una palla inattiva. Per i Campioni d’Italia, in ogni caso, una giornata in meno al termine ed un vantaggio immutato di +9, oltre a quello relativo ai confronti diretti con i rivali capitolini ( a parità di punti scudetto juventino).
Qualche indicazione improntata all’ottimismo anche per Garcia, che al termine dell’incontro parlerà di squadra viva, che vede la sua Roma, sotto di un uomo, ritrovare un insperato pareggio e, negli ultimi minuti, provare anche la clamorosa rimonta.
A fine gara, però, più delle note positive, rimangono per entrambi gli allenatori i non pochi rammarichi: per il tecnico francese quello di non aver cercato con maggiore convinzione la vittoria, unico risultato possibile per continuare a coltivare il sogno scudetto; per Allegri, di contro, aver vanificato, dopo Cesena, l’ennesimo match-ball per chiudere la pratica e dedicarsi, con maggiore serenità, alle Coppe

Roma- Juventus 1-1

Marcatori:
Tevez (J) 66′, Keita (R) 78′

Roma: De Sanctis 6 – Torosidis 5, Manolas 6, Yanga-Mbiwa 5.5, Holebas 6 –  Pjanic 5, De Rossi 6 ( 73′  Nainggolan 6), Keita 7 – Gervinho 5, Totti 5,5 ( 71′ Iturbe 6,5), Ljajic 5.5 (65′ Florenzi 6)

Juventus: Buffon 6 – Caceres 5.5, Bonucci 6,5, Chiellini 6, Lichtsteiner 6,5 (88′ Padoin sv.) – Pereyra 6.5, Marchisio 6, Vidal 6, Evra 5.5 – Morata 5.5 ( 83′ Coman sv), Tevez 7

Ammoniti: Yanga-MbiwaDe Rossi, Pjanic, Nainggolan(Roma), Evra, Chiellini, Marchisio, Vidal, Morata (J)

Espulsi: Torosidis (R)

Arbitro: Orsato di Schio 6.5

 

 

 

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