A pochi giorni del rigetto, da parte del Tribunale del Riesame, della richiesta di scarcerazione, potrebbe cambiare radicalmente la strategia difensiva di Massimo Bossetti.
Bossetti è, allo stato attuale, l’unico indagato per l’omicidio della giovane Yara Gambirasio, avvenuto nel 2010 a Brembate (BG). Fonti vicini alla difesa confermerebbero che il muratore di Mapello potrebbe optare per il rito abbreviato condizionato, quello che prevede la possibilità di una successiva integrazione probatoria.
La scelta è chiara, soprattutto in virtù delle ultime prove prodotte dai carabinieri dei RIS, che lasciano pochi dubbi sulla colpevolezza dell’uomo. Il rito abbreviato potrebbe evitare al Bossetti il carcere a vita, prevedendo uno sconto di pena di un terzo sulla condanna decisa dal tribunale.
A fronte di tale sconto si eliminerebbe la fase dibattimentale, rendendo il processo più celere. La strategia è stata anticipata dal legale dell’uomo, Claudio Salvagni, e deve essere ufficializzata entro pochi giorni, per rientrare nei termini previsti dalla legge (20 giorni dall’avviso di chiusura indagini).
Yara Gambirasio scomparve la sera del 26 Novembre 2010, e per la sua morte l’unico indagato risulta Massimo Bossetti, che è stato arrestato nel giugno del 2014. Le indagini si sono avvalse di nuove tecniche investigative che hanno accertato la presenza del Bossetti nella zona dove la ragazzina scomparve. Ultimamente poi i carabinieri dei RIS sono riusciti a provare, tramite il rinvenimento di alcune fibre sui pantaloni del cadavere della giovane, come quest’ultima salì sul furgone di lavoro del muratore, circostanza sempre negata dall’uomo.
Si attende adesso solo l’ufficializzazione dell’abbreviato.