Nella settima giornata di ritorno, il basket di serie A ha visto ancora un successo della capolista Armani Milano, che ha fatto suo il classico derby contro Varese. La seconda della classe, Venezia, è passata a Pistoia nell’anticipo del sabato ed anche Sassari ha vinto in trasferta, acuendo la crisi di Avellino. Nel posticipo domenicale la Virtus Bologna ha battuto Brindisi, mentre Trento ha messo in saccoccia due punti importanti nella trasferta di Cremona, e Pesaro ha fatto altrettanto a Capo d’Orlando dove ha vinto proprio sulla sirena finale. Cantù batte Caserta al Pianella, e nel posticipo di stasera Reggio Emilia gioca in trasferta nella tana della Virtus Roma.
Dopo i festeggiamenti ed il ritiro della maglia di Mike D’Antoni, ed il successo in Eurolega su Malaga, l’Armani Milano vince anche il derby lombardo più classico, quello con Varese, ma nel finale rischia qualcosa, dopo aver dominato la gara per tutti i primi tre quarti. Nell’ultima frazione, una prestazione che ha fatto sicuramente arrabbiare Banchi, con soli 6 punti segnati nel quarto. All’inizio Varese si schiera a Zona, con Caja che ha un forte deficit nel settore guardie, ma Milano allunga subito ed al 6° è già sul 16- 10, vantaggio che poi amplia tanto che al 12esimo doppia Varese sul 30 – 15 ed una tripla di Brooks. Milano non si ferma ed anche l’inizio del terzo periodo è di marca Olimpia, poi dopo alcuni piccoli break e contro break, sale di nuovo a + 20 quando sul cronometro sono già stati giocati 28 minuti. Nell’ultimo quarto Milano non segna praticamente mai e Varese ha un sussulto offensivo, e sale fino al -8, ma non riesce ad approfittare pienamente delle difficoltà dell’avversario, chiudendo così sul – 10.
Al PalaFantozzi, va in scena un finale incredibile, con Pesaro che riesce ad intascare i due punti con due liberi che vengono assegnati per un fallo di Hunt su Ross, proprio sulla sirena. L’ala di Pesaro è glaciale e porta i suoi sul + 1 finale. Una affermazione che in casa pesarese potrebbe significare anche salvezza. I Siciliani possono solo battersi il petto per questa sconfitta maturata dopo che sono stati praticamente sempre in vantaggio, anche se Pesaro era riuscita a passare avanti per la prima volta sul 55 – 56. Da quel momento inizia un lungo tira e molla che sembrava essersi definitivamente deciso con McGee che segnava una tripla proprio nel finale portando i suoi avanti di 1, tutto poi vanificato dal fallo sulla sirena di Hunt.
Continua la crisi di Avellino che in casa perde anche contro la Dinamo Sassari per 70-83. Per gli Irpini si tratta della quarta consecutiva ed ancora peggio si vede se si esaminano le ultime 10 con 9 sconfitte ed 1 sola vittoria. I Sardi replicano ad un avvio di gara di marca bianco verde, specialmente con Anosike. Sacchetti gira molto i suoi uomini in campo e trova un grande Logan, pericoloso sia da fuori che in entrata. Dopo che Avellino chiude a + 2 la prima frazione, scappa Sassari, e dopo aver toccato il +9, va in vantaggio di 4 negli spogliatoi. Dopo aver pareggiato a quota 49, gli Irpini subiscono il nuovo allungo ospite per il + 5 del 30esimo, poi dopo aver raggiunto il vantaggio in doppia cifra, Sassari chiude di fatto la gara con l’MVP Logan.
La vittoria di Trento sul campo di Cremona è frutto soprattutto di un terzo quarto nel quale la formazione di Buscaglia hantirato alla grande da tre punti, con un parziale che ha tagliato le gambe ai locali. Espugnando il PalaRadi, Trento ottiene il terzo successo consecutivo e soprattutto torna a vincere in trasferta, cosa che non le accadeva da due mesi e mezzo. Nella prima parte del match era stata la batteria dei lunghi di Cremona a mettere le mani sul match, ma dopo l’intervallo il loro contributo è sceso, mentre sono saliti in cattedra i tiratori di Buscaglia. Cremona sprofonda a – 14 e tenta di reagire, ma Trento ha il pieno controllo sulla gara e nonostante alcune triple di Bell, si deve arrendere alla formazione ospite.
Nell’anticipo del sabato Venezia ringrazia Peric e passa a Pistoia, consolidando la sua terza posizione. Eppure in avvio la formazione ospite era precipitata anche a – 13, ma ha reagito con calma non lasciandosi prendere dalla frenesia, ed una volta tornata a giocare punto a punto, ha messo in campo tutta la sua esperienza portando a casa due punti meritati. Oltre a Peric, buona prestazione di Ortner, mentre in casa Pistoia, che mercoledì giocherà anche il recupero contro Trento, si sono distinti nel primo tempo Cinciarini e Filloy. Per Venezia si tratta del nono successo esterno su 11 gare disputate.
A Cantù i padroni di casa hanno avuto ragione di Caserta, con la svolta decisiva della gara nell’ultimo quarto con due triple consecutive messe a segno da Feldeine. Da quello che si è visto nella gara del Pianella però, Caserta non sembra meritare la sua attuale posizione di ultima in classifica. Espulso il coach ospite Esposito, che ha rimediato due falli tecnici forse un po’ frettolosi. Caserta, che ha avuto in Antonutti e Moore i migliori realizzatori ha anche sfruttato la presenza a rimbalzo di Ivanov, ma molte volte i secondi tiri non hanno trovato il bersaglio vanificando così il lavoro a rimbalzo. Pere Cantù un ottimo gentile, da 19 di valutazione, ed ottimo anche Buva, quando nel finale è stato costretto a giocare da centro per l’uscita per falli sia di Williams che di Shermadini.
Battendo Brindisi, la Virtus Bologna trova il quinto successo consecutivo davanti al proprio pubblico. Partita indirizzata fin dall’inizio dai quattro falli contro James nei primi 4 minuti di gara, con la Virtus che si prende un buon vantaggio, anche in doppia cifra, brindisi riemerge dal baratro e per molti minuti se la gioca alla pari, poi il finale è tutto dei bolognesi che mettono insieme la fuga decisiva sul 74 – 61. Per la Virtus l’unico rammarico è quello di non essere riuscita a ribaltare lo svantaggio conseguito nella gara di andata in terra pugliese.
Classifica
38 Milano *
34 Venezia
32 Sassari
30 Reggio Emilia *
24 Brindisi, Trento *
22 Bologna
20 Cantù *, Cremona
18 Pistoia *
16 Avellino, Capo d’Orlando
14 Pesaro, Roma*, Varese
7 Caserta
* una partita in meno