A più di un giorno dall’attacco al museo Bardo e che ha gettato nel terrore la Tunisia il bilancio delle vittime deve essere ritoccato verso l’alto.
Le vittime sarebbe infatti non meno di 24 e quasi tutti di nazionalità straniera. Tra di loro vi sono anche 4 nostri concittadini, tra cui un pensionato di poco più di 60 anni che era in vacanza con la compagna, un informatico di Torino, una dipendente del Comune del capoluogo di regione piemontese e una pensionata di 70 anni che abitava a Monza.
E la foto dell’informatico di Torino, Francesco Caldara, è stata postata su un account Twitter della galassia dell’Isis, accompagnata da parole oltraggiose: sotto la foto si legge infatti che l’informatico di Torino è un:
“Crociato che è stato spazzato via dai leoni del monoteismo”
e vicino vi è la data del giorno della mattanza.
Intanto le modalità con cui è avvenuto l’attacco diventano di ora in ora più chiare. Sarebbero stati 5 gli uomini che, camuffati da militari, hanno attaccato il più antico Museo del mondo arabo, dopo aver probabilmente provato ad entrare nell’edificio che ospita il Parlamento, il quale si trova nelle vicinanze. C’è stata una violenta sparatoria e poi l’uccisione degli ostaggi. Alla fine sono intervenute le forze di sicurezza tunisine, che hanno freddato due dei membri del commando, entrambi tunisini.
Il Presidente tunisino ha affermato che quella in corso è una guerra e ha poi confermato l’arresto di una decina di persone. Di queste, quattro sarebbe connesse a quanto avvenuto al museo del Bardo, mentre delle altre cinque o sei sarebbero state arrestate perchè in odore di terrorismo e l’altra, la sorella di uno degli attentatori, sarebbe stata tratta in arresto per non meglio precisati motivi.
Secondo quanto scoperto attraverso le prime indagini gli attentatori erano tutti giovanissimi e arrivavano da una zona del Paese dove la presenza di Al Qaeda e ora dell’Isis è nota. E proprio l’Isis si è assunta la paternità dell’attacco, anche se vi sono ancora dei dubbi in merito.
Intanto il governo di Tunisi ha reso noto che da questo momento verrà utilizzato l’esercito per presidiare le città e verranno aumentati gli sforzi dei servizi segreti, i quali conoscevano l’identità di uno dei cinque terroristi, ma che non hanno percepito l’incombere della minaccia.
Infine, per quanto riguarda il fronte italiano, è arrivata la ferma condanna di Mattarella. L’inquilino del Quirinale nel corso di una intervista con l’americana CNN ha espresso ferma condanna per quanto accaduto a Tunisi e ha messo l’accento su come l’Isis vada affrontata in modo efficace e veloce, perchè c’è poco tempo per porre un argine alle sue barbarie.
Parlando poi della situazione in Libia ha auspicato che la comunità internazionale renda possibile un intervento dell’Onu che riesca a mettere d’accordo le varie fazioni che si contendono il potere nell’era ex Gheddafi. Il rischio, secondo Mattarella, è che non riuscendo a stabilizzare la Libia, ci si ritrovi con un avamposto del terrorismo islamico a due passi dall’Unione Europea.