Gerry Scotti dà l’addio alla tv e difende il figlio

L’INTERVISTA A ‘VANITY FAIR’ – Dopo tanti anni passati sulle reti del ‘Biscione’, conducendo programmi di successo quali ‘Passaparola’, ‘Il Quizzone’, ‘Chi vuol essere milionario?’ oltre a diverse edizioni di ‘Striscia la notizia’, Virginio Scotti, in arte ‘Gerry‘, ha annunciato che l’esperienza col tubo catodico volge al termine.

Nel corso di un’intervista rilasciata al mensile ‘Vanity Fair’, il 59enne originario di Mirandolo Terme ha rivelato:

“Nel 2016, raggiunti i 60 anni, potrei smettere di essere Gerry Scotti, vale a dire il conduttore di programmi a cadenza quotidiana. Mi piacerebbe fare documentari in giro per il mondo, magari sulle cose che amo: vale a dire i viaggi e il cibo”.

Una scelta irrevocabile? Salvo clamorosi ripensamenti, pare proprio di sì, anche se l’addio non è proprio imminente.

I MOTIVI DI JERRY – Quali i motivi dietro la decisione di uno dei decani della tv commerciale? Stando alle parole del diretto interessato, il problema sarebbe anagrafico:

“L’età media oramai è di 80 anni e io ne ho trascorsi quasi 40 a fare il lavoro che più mi piaceva: ecco, in futuro mi piacerebbe affrontare qualche nuova sfida”.

Mancanza di offerte? Assolutamente no, ribatte Scotti:

“Mi sono arrivate diverse proposte di lavoro, ma penso sia arrivato il momento di dedicarmi ad altro”.

LA ‘QUERELLE’ LEGATA AL FIGLIO – C’è chi mormora che la decisione sia figlia anche della volontà di passare il testimone al figlio Edoardo: il ragazzo, che ha lavorato col padre ne ‘Lo show dei record’, è stato oggetto di forti critiche, non ultima quella di essere un ‘raccomandato’.

A tal proposito, Scotti ha ribattuto:

“Edoardo non sarà il mio erede: ha lavorato con me perché è stata la produzione a volerlo. Lui desidera fare il regista e seguirà questa strada”.

E, sui possibili eredi, l’ex disc-jockey ha le idee chiare:

“Alessandro Cattelan e Alvin sono bravi, ma non bastano per il ricambio generazionale. I migliori, attualmente, sono tutti degli over 50″.