Non si contano più, ormai, le vittime dei conflitti in Afghanistan: le ultime in ordine di tempo sono morte su una mina antiuomo artigianale. Si tratta di un’intera famiglia che è stata sterminata, composta da 3 bambini, 3 donne e un uomo che, con tutta probabilità, era alla guida del veicolo.
L’esplosione è avvenuta nella provincia afghana dell’Andar, scenario di una dura lotta tra talebani e forze di sicurezza locali che, ormai da tanti anni, cercano di riportare la serenità in questa zona del Paese.
Purtroppo, non è la prima volta che le automobili civili cadono vittime di questi ordigni esplosivi rudimentali, che in gergo vengono chiamati IED.
In oltre 10 anni di conflitto, le associazioni umanitarie hanno calcolato che sono state migliaia le persone morte per aver incontrato sul loro cammino una di queste mine che i talebani spargono lungo il percorso per abbattere le forze di sicurezza afghane e i militari stranieri impegnati nelle operazioni di sicurezza.
Purtroppo, però, il più delle volte sono i civili a pagare il prezzo più caro per queste follie, così come è successo con questa famiglia che, ignara di tutto, viaggiava tranquillamente a bordo dell’auto su cui ha trovato la morte.
Le forze di sicurezza estere impegnate nelle operazioni di pace sul territorio operano continuamente per bonificare le strade di collegamento da questi ordigni ma, per una che viene tolta, i talebani sono pronti a piazzarne altre e altre ancora, in un circolo continuo che per ora ha mietuto solo vittime innocenti, che nel loro cammino hanno incontrato il risultato della lucida follia umana, che ha spezzato per sempre le loro vite.
Oltre alle vittime, vanno considerati anche coloro che, pur essendo scampati alla morte, dovranno vivere per sempre con i risultati di queste azioni, ossia con le mutilazioni e menomazioni. Bambini che da un momento all’altro si trovano soli al mondo perché i loro genitori e i loro parenti, dopo essere usciti, non hanno più fatto ritorno.
La tragedia della famiglia è solo l’ultima di una lunga escalation di sangue e terrore che, purtroppo, è destinata a mietere altre vittime tra i civili e i militari.