Una notizia importante, relativamente all’infertilità maschile, è stata comunicata dopo uno studio particolareggiato effettuato da un’equipe di scienziati americani.
La ricerca pubblicata sulla rivista specializzata “Human Reproduction” mette in relazione l’uso di frutta e verdura trattata con pesticidi di varia natura, e la difficoltà per il corpo umano i produrre spermatozoi di qualità. Il professore che ha curato la ricerca, Jorge Chavarro, ha tenuto a porre l’accento che è la prima volta che la relazione è studiata in maniera particolareggiata e i risultati che ne derivano sono sconvolgenti.
Le cifre parlano chiaro, la quantità di spermatozoi presenti negli uomini che consumavano una porzione e mezzo di frutta e verdura “trattata” con pesticidi di varia natura, era quasi il 50 % in meno rispetto chi si limitava a mangiare mezza porzione di verdura, e poneva attenzione sulla qualità biologica degli “alimenti verdi”.
La ricerca è stata compiuta su un campione di 155 maschi adulti che avevano un’età compresa tra i 18 e 55 anni ed ha evidenziato anche una malformazione nello sviluppo normale dello spermatozoi, che gli scienziati hanno valutato attorno al 32 per cento.
Durante la ricerca gli scienziati sono riusciti anche a valutare quale ortaggio era più propenso a catturare e trattenere gli antiparassitari. Le specie più “pericolose” sono state gli spinaci, le fragole, le mele e le pere, mentre quelle più inclini a drenare i pesticidi sono risultati piselli, fagioli e pompelmi.
Immediatamente dopo il rilascio dello studio sulla nota rivista specializzata, gli scienziati che hanno effettuato lo studio hanno dovuto rilasciare una nota stampa, dove evidenziavano che lo studio andava interpretato senza allarmismo, essendo una ricerca preliminare e non “randomizzata” per luogo o tipo di pesticidi usati.
Nella nota hanno, però, rivendicato il merito che il loro sia il primo studio, a livello mondiale, che mette in relazione la qualità della frutta e verdura con uno dei problemi più sentiti nell’intero Pianeta, quello dell’infertilità maschile.
Il consiglio dell’equipe non è quello di limitare, ovviamente, il consumo di frutta e verdura, i cui effetti benefici sono conclamati in tutto il mondo, ma di prestare maggiore attenzione alla scelta di quanto mangiato. Si dovrebbe prediligere, senza ombra di dubbio, le coltivazioni biologiche e quelle in cui l’uso di antiparassitari sia limitato al minimo.
Il consumo di pesticidi nell’ultimo decennio è quasi raddoppiato, (solo in Italia nel 2013 sono state usate oltre 120 mila tonnellate di prodotti antiparassitari pronti all’uso nelle colture) e molte sono le ricerche, che mettono in relazioni la maggiore insorgenza di malattie di vario tipo con il loro uso.
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