Dagli ultimi dati ufficiali il bilancio delle vittime dell’attacco all’università di Garissa è salito a 147 morti, oltre a 79 feriti e moltissimi altri studenti evacuati.
L’attacco ha interessato prettamente studenti cattolici ed anche alcuni insegnanti, mentre sarebbero stati rilasciati gli studenti di fede musulmana.
L’attentato proviene dalle milizie islamiche al Shabaab, che hanno deciso così di compiere all’università di Garissa uno dei più sanguinosi attacchi che si ricordino su tale territorio. Uno scenario di morte e disperazione simile, infatti, non si registrava dall’attacco contro l’ambasciata Americana del lontano 1998.
Il commando di quattro uomini è stato già catturato e neutralizzato dalle forze dell’ordine del luogo, che sono riusciti così ad ucciderli dopo una lunga giornata di assedio.
Il Kenya è ora sotto shock, lo stesso Ministro degli Interni si è detto affranto ed arrabbiato nei confronti di un attacco terroristico ideato e perpetrato nei confronti di cittadini ignari ed indifesi. Garissa, la città oggetto dell’attentato, con il suo campus si trova a circa duecento chilometri dal confine con la Somalia, ovvero il territorio di provenienze delle milizie al Shabaab, gruppo ormai affiliato con al Qaeda.
L’attacco è stato intentato alle prime ore dell’alba colpendo così gli studenti ancora nei loro dormitori all’interno del campus. Delle centinaia di studenti interessati quelli cristiani, che erano appunto l’obbiettivo dei terroristi, sono stati uccisi. In tutto gli studenti evacuati sarebbero circa 590.