Sembra non esserci pace per Pordenone, fino a poco tempo fa ridente e tranquilla cittadina, costretta ora a fare i conti con il secondo duplice omicidio nell’arco di un mese.
Dopo il giallo di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati barbaramente uccisi nel parcheggio del palazzetto dello sport la sera del 17 marzo, da un killer non ancora identificato; la città si sveglia oggi insanguinata, da questa nuova tragedia familiare.
Il dramma si è consumato nella notte tra il 14 e il 15 aprile, stando alle prime indiscrezioni intorno alle ore 3 del mattino, in via San Vito dove risiedevano le vittime e il loro assassino.
Abdelhadi Lahmar, è questo il nome del carnefice, disoccupato e incensurato, con svariati lavoretti saltuari alle spalle, ha ucciso a colpi di accetta la moglie Touria Errebaibi, nota invece per aver lavorato come cameriera in diversi locali del centro città; per poi accanirsi, con la medesima ferocia, sulla figlioletta di appena 7 anni.
Al termine del suo folle gesto, l’uomo ha chiamato immediatamente il 113 per costituirsi. Contemporaneamente, sono partite anche le autoambulanze del 118 che però, giunte tempestivamente sulla scena del crimine, non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso delle sventurate madre e figlia, ritrovate immerse in un lago di sangue.
Lahmar è stato immediatamente preso in consegna dalle autorità, ed è stato subito interrogato dagli inquirenti in questura. Non si sa se e come abbia giustificato le ragioni del suo gesto, anche perché al momento non trapela nulla circa il movente di questo tragico duplice omicidio.