Nel mondo dell’ebraismo il nome di Elio Toaff è simbolo del novecento italiano e dell’apertura al cristianesimo. Rabbino di Roma per oltre mezzo secolo Toaff infatti rimarrà legato allo storico, quanto significativo, incontro con papa Giovanni Paolo II nella sinagoga romana il 13 aprile di 29 anni fa. Si tratta di un gesto importantissimo che segnerà per sempre non solo i rapporti tra le due grandi fedi, ma anche la nascita di un’amicizia personale salda e senza tempo. Basti ricordare che Toaff sarà una delle pochissime persone citate dallo stesso testamento di papa Wojtyla.
La figura di Elio Toaff va anche oltre la religione, ed abbraccia la storia e la costruzione del nostro Paese. Egli infatti fu un attivo partecipante della lotta per la riconquista della libertà nell’Italia, combattente convinto contro i nazifascisti colpevoli di aver sterminato il suo popolo. Toaff è stato infatti anche partigiano, come dimostrato anche dalla sua tessera onoraria dell’Anpi, e testimone indenne della strage di Sant’Anna di Stazzema. I nazisti infatti in tale occasione uccisero moltissimi partigiani, ma egli si salvò in quanto cadendo svenuto i tedeschi lo credettero morto.
Nato a Livorno il 30 aprile del lontano 1915, rimarrà per sempre legato a tale città in cui verranno infatti celebrati i funerali probabilmente nella serata di lunedì. La decisione è dettata anche dal fatto che molti dei familiari trovano sepoltura appunto in tale città nel cimitero comunale dei Lupi, tra cui anche la moglie Lia Luperini e i genitori a cui il rabbino vorrà ricongiursi.
Un addio commosso al grande personaggio viene anche da Renzo Gattegna il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, che lo ricorda non solo come leader religioso ma anche carismatico ed importantissima colonna portante ed ispiratore dell’intera umanità intera.
Un saluto al rabbino viene anche dal premier Matteo Renzi, con cui condivideva la regione di provenienza, che lo ricorda con sincero affetto come un italiano e un religioso davvero importante.
