Il mondo delle app dedicate ai possessori di smartphone e di tablet è sempre più ampio. Se molte di queste ultime sono state concepite solamente per divertire gli utenti, altre si rivelano particolarmente utili in diversi ambiti.
Si stanno sempre più diffondendo, ad esempio, quelle che permettono all’utilizzatore di prendersi maggiormente cura della propria salute. Esistono app che monitorano i battiti cardiaci ed altre che favoriscono il sonno attraverso degli impulsi trasmessi dallo stesso dispositivo; altre ancora sono destinate agli sportivi, permettendo a questi ultimi di tenere sotto controllo diversi parametri.
Ora, arriva un’app che ha come obiettivo, o almeno è quello che si propone, di indicare se una persona abbia il cancro, attraverso l’utilizzo degli ologrammi. Questo, almeno, è stato comunicato da un team di ricercatori che opera all’interno del “General Hospital” di Boston. Il gruppo è riuscito a realizzare un device destinato agli smartphone che permetterà di avere una diagnosi molto accurata a livello molecolare.
Un sistema rapido che rappresenta una vera e propria rivoluzione in questo ambito.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati su “Pnas“. Per quanto riguarda la tecnologia impiegata per giungere alla definizione di tale app, si tratta della stessa che viene attualmente usata per la realizzazione degli ologrammi. In questo modo, infatti, è possibile ottenere immagini di dimensioni microscopiche, ma ricchissime di dettagli. Tali immagini potranno essere utilizzate per effettuare analisi di tipo digitale; in particolare, queste ultime avrebbero per oggetto la composizione molecolare sia a livello di cellule che di tessuti.
Uno dei coautori della ricerca, Cesar Castro, ha affermato che è necessario, nel prossimo futuro, poter contare su degli approcci che si caratterizzino per la rapidità e per l’economicità.
Al device, che è stato interamente disegnato a Boston, è stato attribuito il nome di D3 System, ed è basato su un modulo a led; è possibile associarlo a qualunque modello di smartphone e può effettuare scansioni su un numero di cellule pari a 100 mila. Dai primi test effettuati è risultato che tale metodo è efficace nell’individuare in brevissimo tempo l’esistenza di proteine originate da un tumore all’interno di un organismo con grande precisione. Quest’ultima si rivela essere pari a quella che viene ottenuta al giorno d’oggi con i test tradizionali; il vantaggio risiede sicuramente nel costo e la maggiore immediatezza.
Sono state 25 le donne sottoposte al test; si è trattato di soggetti per i quali si sospettava l’esistenza di lesioni alla cervice. La diagnosi è stata ottenuta in un tempo inferiore ai 60 minuti, ad un costo che è stato stimato in 1,80 dollari (per ciascuna diagnosi).
Si attendono conferme ma, nel frattempo, la sperimentazione è destinata a continuare. La documentazione per chiedere il brevetto relativo al device è già pronta per essere consegnata.
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