Una decisione drastica, che fa discutere e mette in allarme molti Italiani, da parte di una categoria poco avvezza a manifestazioni di dissenso plateale: in questo modo si può definire lo sciopero indetto per martedì 19 Maggio da parte dei medici di base.
Nello specifico, a fare sciopero saranno gli appartenenti al sindacato Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), i quali nella giornata di sciopero si asterranno dalle classiche attività lavorative. Alla base di tale scelta, vi è il mancato accordo riguardante il rinnovo della convenzione con il servizio sanitario nazionale: una trattativa in cui si registra uno stallo da ormai 6 mesi, e che non accenna a sbloccarsi in alcun modo.
Martedì prossimo quindi gli studi di base non saranno quindi aperti al pubblico, fatta eccezione per visite urgenti o per pazienti terminali con appuntamenti programmati da tempo.
“Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io“
lo slogan che accompagnerà una protesta, quindi che vedrà in tutta la Penisola, dalle ore 8 alle ore 20, chiusi gli studi dei medici di famiglia così come avverrà anche per le ex guardie mediche, ora i i cosiddetti medici di continuità assistenziale, i quali, invece, non presteranno servizio dalle ore 20 alle ore 24 del 19 Maggio del 2015.
Un’astensione che verrà anticipata da una serie di manifesti che si propongono di meglio argomentare il perchè di una serrata che nasce dalla volontà di garantire al cittadino libertà di scelta del medico, come testimoniato dalla petizione lanciata sul sito Change. Si tratta di un’iniziativa chiamata ‘Contro l’abolizione del medico di famiglia‘ e che vede quali destinatari, naturalmente, Beatrice Lorenzin, il Ministro della Salute e Matteo Renzi.
L’obiettivo dei vertici della Fimmg, è inoltre quello di ottenere una risposta fattiva da parte della Conferenza delle Regioni, dal momento che ad occuparsi della sanità sono appunto gli organismi sovra-comunali, ma non il Governo centrale.
La speranza dei cittadini, è che lo sciopero indetto dalla Federazione nazionale medici medicina generale, una categoria da sempre poco propensa a mobilitazioni di massa, rimanga un episodio isolato e circoscritto e che non crei dunque disagi ad un’utenza disorientata e abbandonata a se stessa.
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