A Jalisco, città centro-occidentale dello stato americano, c’è stato un attacco del secondo cartello più potente dell’intero Messico nei confronti di un elicottero dell’esercito. L’attacco, sicuramente premeditato, è stato di stampo bellico: con un lanciarazzi è stato abbattuto l’elicottero, uccidendo i sei militari che vi erano all’interno, oltre a otto criminali e il responsabile della procura locale.
La notizia ha destato non poco scalpore in Messico, dove la violenza dei narcos sembra non volersi arrestare.
Anche il Commissario Nazionale per la Sicurezza del Messico si è detto preoccupato per questo attentato, ritenuto da lui stesso inedito nella storia.
L’attacco è stato messo in atto, con tutta probabilità, proprio dal cartello Jalisco Nueva Generacion. La causa che ha spinto il cartello ad un attacco così duro verso le autorità militari sarebbe l’operazione lanciata dalla polizia locale nei confronti di Nemesio Oseguera, detto El Mencho, ovvero il boss del cartello. Come dichiarato dalle autorità politiche e militari del posto, non è la prima volta che El Mencho si “difende” in tal modo: infatti, sembra che già in passato ha più volte messo in atto attacchi nei confronti dei militari che ne davano la caccia, ma senza mai arrivare ad abbattere un elicottero dell’esercito.
In Messico, la mobilitazione delle autorità locali vuole portare a qualche effetto deciso: già da qualche tempo è partita la Forza Unica di Jalisco, un organismo che permette di coordinare e far collaborare i diversi organi di sicurezza. Ma stando a quanto riportano alcuni agenti anonimi del posto, sembra che la corruzione del cartello sia ormai arrivata anche in Forza Unica e il che renderà ancor più difficile la lotta ai narcos a Jalisco, dove si piangono altre 15 vittime.