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Giro d’Italia 2015 98° edizione: ecco il percorso di quest’anno

Sta per partire il giro d’Italia 2015 e le analisi sulle tappe si sprecano, con molti addetti ai lavori a fare a gara nell’indicare quali saranno le tappe più belle ed interessanti, quelle decisive ai fini dell’assegnazione della maglia rosa finale. Iniziamo a dire che il giro presentato lo scorso Ottobre quest’anno non prevede grosse permanenze all’estero (anche se è previsto un piccolo sconfinamento in Svizzera), nè ci saranno neppure grossi trasferimenti e questo per cercare di contenere i costi e permettere la partecipazione anche alle squadre più piccole.

L’opinione generale è quella di un’edizione adatta più per i velocisti che per gli scalatori, anche se alcune tappe in salita sono veramente impegnative. La corsa avrà un chilometraggio totale di oltre 3000 Km (per l’esattezza 3.481) e sette saranno gli arrivi in montagna, due le cronometro (una lunghissima) e due i giorni di riposo previsti per ricaricare le batterie. La carovana rosa non si recherà nelle isole e questo ha innescato qualche polemica, 40 i gran premi della montagna in tutta la corsa.

Si parte con una prima tappa di corsa che porterà i ciclisti da San Lorenzo a Mare a Sanremo, poco meno di 18 km da percorrere alla massima velocità, la tappa essendo una cronometro a squadre sarà molto spettacolare, anche se non permetterà grossi distacchi in classifica generale.
La corsa rosa prosegue portando i corridori in Liguria con tre tappe che, anche se non lunghissime vedono buoni dislivelli. Il primo arrivo in salita si avrà alla 5° tappa (13 Maggio) con l’arrivo fissato sull’Abetone, qui ci potrebbe essere il primo grande tentativo di fuga anche perché la salita è importante con un buon dislivello, e molte possono essere le squadre che cercheranno di creare un primo divario in classifica.
A seguire ci saranno due tappe riservate ai velocisti (la Montecatini-Castiglion della Pescaia e la Grosseto – Fiuggi) entrambe le tappe hanno chilometraggi importanti, ma non presentano particolari asperità di quota, ci si aspetta un gruppo compatto e qualche tentativo di gloria da parte dei velocisti.
L’8° frazione vede un finale in salita (a Campitello Matese) la tappa potrebbe riservare sorprese soprattutto in virtù del fatto che la salita finale si estende per oltre 13 chilometri e i corridori potrebbero iniziare a risentire della fatica accumulata.
Il 17 Maggio da percorrere 212 km per una tappa che farà da prologo al primo giorno di riposo, e anche se non impegnativa sotto il punto di vista altimetrico potrebbe presentare difficoltà legate alla lunghezza (e la seconda tappa più lunga dell’intero giro).

A questo punto il giro entra nel clou con tappe ancorché non ancora molto impegnative presentano difficoltà diverse, si va dalla 12° (Imola – Vicenza) con ben quattro premi della montagna alla 14^ (Treviso – Valdobbiade) una cronometro individuale di quasi 60 km, soprattutto quest’ultima riveste molta paura nei corridori che dovranno fare il conto con uno sforzo fisico importante
Il 24 Maggio il primo arrivo impegnativo, i corridori finiranno la tappa a Madonna di Campiglio dopo aver superato la prima di una serie di vette molto selettive.
Giorno di riposo il 25 Maggio e poi naso all’insù verso il Mortirolo, la cima più impegnativa di tutto il giro, gli organizzatori hanno poi deciso che la scalata avverrà sul lato più duro della montagna (il versante di Mazzo), molti saranno i corridori che qui abbandoneranno definitivamente le velleità alla vittoria finale.
Il giorno successivo sarà una tappa di “scarico” con 136 km (da Tirano a Lugano) con nessuna cima importante, la tappa successiva (la Melide – Verbania) sarà il prologo dell’ultima fase del giro che forse è la fase più dura.
Finale con due tappe in grado di fare la selezione (la Gravellona Toce – Cervinia e la Saint-Vincente – Sestriere) che vedono i ciclisti, o meglio quelli che rimarranno, affrontare una serie di  cime epiche. Qui gli organizzatori hanno voluto strafare con un passaggio in sterrato (quasi un chilometro) che ricorda le epiche fasi del ciclismo anteguerra.

Chi arriva al Sestriere con la maglia rosa sulle spalle probabilmente sarà il vincitore finale, l’ultima tappa infatti è da passerella e i corridori che sono rimasti si troveranno a fare 185 km (tra Torino e Milano) più per farsi ammirare che per correre veramente.

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