Tasse: un giorno in meno gli Italiani lavoreranno per il Fisco. Per i redditi più alti occorre attendere sino a fine Giugno
Nel 2015 gli Italiani si libereranno un giorno prima di un ingombrante socio in affari: il fisco.
Secondo una ricerca pubblicizzata dalla CGIA (Associazione Artigiani Piccole Imprese) di Mestre, il giorno di liberazione fiscale (conosciuto come tax fredoom day) nel 2015 sarà anticipato di 24 ore e cadrà cosi il 13 Maggio (negli Usa, invece, si festeggerà qualche settimana prima, cadendo il 24 Aprile) .
La ricerca prende in considerazione un operaio tipo, sposato con un figlio, e con un reddito attorno ai 1.150 euro, che ha beneficiato del cosiddetto bonus degli 80 euro. Gli analisti hanno calcolato la retribuzione ottenuta nell’arco dell’anno, e allo stesso tempo hanno calcolato il peso del fisco riferito a quel reddito. Nel caso preso in considerazione l’importo totale da versare allo stato, è uguale a 9.627 euro (in leggero aumento rispetto all’anno precedente visto che nel 2014 equivaleva a 9.453 euro). Appare evidente che l’anticipo di un giorno avviene grazie al bonus degli 80 euro, la facilitazione economica quest’anno è riferita a tutto l’anno (mentre l’anno scorso era stata introdotta solamente dal 1 Maggio), i mesi in più incidono sul totale generale, e fanno guadagnare un giorno di libertà fiscale.
I dati pubblicati hanno fatto scoppiare immediatamente le polemiche, soprattutto in virtù della pressione fiscale che appare leggermente più alta rispetto l’anno precedente. Le prime dichiarazioni del Governo sono tendenti all’ottimismo e mirano alla soddisfazione soprattutto riguardo il passaggio definitivo del bonus, che come si è visto influisce positivamente sulla redditività degli operai. Lo studio non prende in considerazione eventuali aumenti di tassazione, messi in pratica dagli enti locali, e si basa sulle aliquote medie del 2014.
Un ulteriore studio fa notare come per i cittadini che guadagnano oltre 24.000 euro, la libertà del fisco arriverà solamente a fine del mese di Giugno. La miglioria influirà sicuramente nella classifica totale dei Paesi più tassati che vedeva il nostro Paese nelle ultime posizioni, con un posizionamento in classifica nel 2014 del 138° posto (su 189 paesi presi in esame).
L’indagine serve sicuramente al Governo a valutare la propria politica fiscale, che ancora nonostante tutto resta una delle più pesanti nel panorama europeo, soprattutto in virtù dei servizi erogati.