Negli ultimi giorni si è tornati a parlare della strage del Bardo in cui sono morti molti turisti, tra cui anche italiani. Questo perché è stato individuato ed arrestato uno dei presunti responsabili, Abdelmajid Touil. Dalle indagini degli investigatori di Milano però pare che il tunisino sia estraneo alla vicenda, dato che il giorno della strage era in Italia come confermato anche dai registri di classe della scuola che frequenta, oltre a molte altre testimonianze di amici e conoscenti. Dopo l’arresto a Gaggiano, in provincia di Milano, quindi gli investigatori non sono più molto certi della sua colpevolezza.
Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e gli investigatori del Ros e della Digos sono giunti alla conclusione che il ventiduenne immigrato non sarebbe un esecutore materiale della strage. Dagli accertamenti sia sul 18 marzo che nei giorni precedenti e successivi alla strage il ragazzo era nell’hinterland milanese, dove aveva seguito le lezioni di italiano. Ciò però non significa che Touil sia estraneo ai fatti, in quanto non si esclude che abbia rivestito altro ruolo nella pianificazione o in altre fasi del blitz rivendicato dall’Isis.
Per tale motivo, i pm milanesi continuano negli approfondimenti, ascoltando diverse persone informate sui fatti e analizzando tabulati telefonici, in modo da ricostruire tutti gli spostamenti del marocchino dal momento in cui lo scorso febbraio è arrivato in Italia su un barcone.
In ogni caso, le prime indagini hanno già smentito la ricostruzione dei media tunisini che volevano Touil come uno degli esecutori.
Flavia Caimi, infatti, la docente dell’istituto R. Franceschi di Trezzano sul Naviglio ha confermato che il ragazzo in quei giorni era in classe, così come confermato anche da amici e familiari del giovane, oltre che dai registri e dagli appunti in classe del ragazzo.
L’arresto era comunque necessario, dato che l’italia, come chiarito anche dal Ministro Alfano, aveva ricevuto un mandato di arresto internazionale sulla base di indagini svolte in un’altra nazione.
Le indagini comunque continuano in quanto non si esclude che il marocchino abbia fornito supporto logistico o armi agli esecutori della strage o ad altri connazionali coinvolti.