La zona dove è avvenuto l’attacco è il quartiere Wazir Akbar Khan, situato nel centro della capitale afghana; al suo interno, complice la presenza di diverse sedi diplomatiche, ambasciate e ministeri, il rischio attentati è sempre alto, motivo per cui le forze di sicurezza sono sempre molto vigili e presenti con diverse unità.
Armati di razzi e lanciagranate
Alcuni talebani, che in seguito hanno rivendicato la paternità dell’attacco, armati di razzi e lancia granate, attorno alle 23 hanno preso di mira la residenza Rabbani i cui proprietari, l’omonima famiglia Rabbani, annovera tra le sue fila alcuni illustri politici come l’attuale Ministro degli Esteri afghano, Salahuddin Rabbani, e l’ex Presidente, Burhanuddin Rabbani (morto nel 2011).
Gli scontri sono durati diverse ore, finché attorno alle 5 del mattino gli assalitori sono stati definitivamente respinti.
Nessuna perdita tra i civili
Il Vice Ministro degli Interni, Mohammad Ayoub Salangi ha reso noto l’accaduto attraverso Twitter, specificando in seguito che fortunatamente “non ci sono state vittime tra i civili e i militari”.
Non era il primo attacco
La residenza Rabbani era già stata presa di mira dai Talebani nel 2009, quando un attentatore suicida si era fatto esplodere nascondendo una bomba nel turbante causando 8 morti e 40 feriti. L’ex presidente Burhanuddin Rabbani, salvatosi in quell’occasione, era stato poi assassinato in un nuovo attentato nel 2011.