È Peugeot Italia ad essersi assunta l’onere e l’onore di valorizzare i modelli del passato. In particolare, la versione che è stata oggetto delle attenzioni del team è stata la 1.3. Si tratta di un veicolo che non ha bisogno di presentazioni, in quanto è riuscito a conquistare una generazione di ragazzi, che hanno macinato migliaia di chilometri al volante cercando di imitare i piloti di Rally.
La 106, infatti, ha rappresentato la versione più sportiva prodotta all’interno della gamma. Sono stati 12 gli anni trascorsi sul mercato; in tale periodo la casa automobilistica d’Oltralpe è riuscita a vendere poco meno di 3 milioni di esemplari. A sorprendere, in particolare, è stato il successo nel nostro Paese, con ben 400.000 vetture vendute. Questo nonostante al lancio non fossero pochi coloro che la accolsero con scetticismo. Il suo debutto avvenne al Salone di Parigi nell’anno 1991. Seguirono due versioni sportive; la prima ad arrivare sul mercato, sempre nel 1991, è stata la XSi, mentre nel 1993 fu la volta della Rallye, prodotta a partire dal primo giorno di Novembre.
Non molte persone avrebbero scommesso all’inizio su un nuovo successo della casa francese dopo quello che aveva riscontrato la precedente 205. In realtà, furono sufficienti pochi mesi per farsi apprezzare sia dagli uomini che dalle donne. A favorire il suo appeal furono sicuramente il prezzo molto concorrenziale e i bassi consumi, ma anche un disegno molto moderno per l’epoca, la facilità di guida e l’enorme affidabilità. Inoltre, l’ampiamento dei propulsori disponibili la portò al successo di massa. Le prestazioni erano di ottimo rilievo, con una velocità massima raggiungibile di 190 km/h e uno scatto da fermo che permetteva di arrivare a 100 km/h in un tempo di 9,3 secondi. Per quanto riguarda i consumi, questi ultimi si attestavano sui 7,8 litri, per percorrere una distanza di 100 chilometri.
La dotazione della Rallye non vedeva la presenza degli alzacristalli e neppure specchietti elettrici; inoltre, mancavano anche i faretti supplementari. Si facevano notare, invece, gli archi passaruota supplementari (che disponevano di un andamento squadrato) e i cerchi in lamiera da 14 pollici scampanati. All’interno dell’abitacolo spazio alla moquette e alle cinture di sicurezza in tinta rossa. Infine, per quanto riguarda la livrea, quest’ultima presentava una colorazione che comprendeva il nero, il rosso e il bianco.
La Peugeot 106 ha potuto partecipare ad un numero incredibile di rally italiani; si fece onore soprattutto all’interno della classe N e del gruppo “A”. Per prendere parte a quest’ultimo vennero apportate delle modifiche rispetto alla versione destinata alla strada, con un alleggerimento di ben 60 chili e un aumento della cilindrata, portata a 1382 cc (rispetto ai 1294 iniziali), potendo così contare su una potenza di 138 cavalli. Ma la 106 non ottenne vittorie solamente nei rally; infatti, registrò numerosi successi all’interno degli autodromi, tanto che in diverse gare la prima fila fu occupata interamente da tali vetture Peugeot. Parteciparono alle gare appartenenti alla classe N7/N8 che, a loro volta, facevano parte del “Campionato italiano velocità turismo”.