Alla nazionale italiana di calcio serviva una vittoria nell’amichevole di Ginevra contro il Portogallo. Ed invece, nella decima partita di Antonio Conte sulla panchina azzurra, è arrivata la prima sconfitta della sua gestione, ancora più amara perché costa ai nostri il diritto di essere tra le teste di serie al prossimo sorteggio del Mondiale 2018 in Russia. Un sorteggio che potrebbe essere quindi più complicato del previsto.
La gara contro il Portogallo, che non schierava il suo asso Cristiano Ronaldo, è stata decisa nel corso del secondo tempo da una rete messa a segno da Eder, che ha condannato una Nazionale che ancora una volta si è dimostrata poco produttiva in zona goal. Con questa sconfitta la percentuale di successi dell’ex allenatore bianconero alla guida della formazione azzurra scende al 50% in 10 gare, con 4 pareggi ed una sola sconfitta, maturata proprio nell’ultimo impegno stagionale.
Quando le due formazioni fanno il loro ingresso in campo, si vede che Conte non ha avuto ripensamenti dell’ultimo minuto rispetto alla formazione comunicata alla vigilia; in porta c’è l’estremo difensore del Paris Saint Germain, Sirigu, che sostituisce Buffon, infortunatosi con la Croazia, mentre la linea difensiva è composta da Darmian e De Sciglio sulle fasce e dalla coppia Ranocchia – Bonucci al centro; Pirlo, con la fascia di capitano al braccio, è il regista, con Bertolacci e Soriano che fungono da interni. Il trio offensivo è formato da Candreva ed El Shaarawy che agiscono sulle fasce, mentre al centro c’è Immobile. L’undici lusitano, come detto, non fa scendere in campo Cr7, ma manda in campo due vecchie conoscenze del campionato italiano come Quaresma e Tiago, e Varela, giocatore del Parma, che darà il suo addio alla società ducale a causa dei noti problemi finanziari.
L’inizio sembra favorevole ai colori azzurri, con Pirlo che insidia subito la porta difesa da Beto con una delle sue punizioni velenose, sulla quale il portiere lusitano respinge usando i pugni; il capitano azzurro sembra particolarmente ispirato nella serata ginevrina e confeziona due lanci per Immobile nel corso dei primi 10 minuti di gara, sui quali, però, la punta del Borussia Dortmund non è pronto. Immobile fa molto movimento in attacco, ma come nella sua squadra di club nel corso di questa deludente stagione, le sue conclusioni in porta sono spesso imprecise. Dopo 23 minuti di gioco a causa di un infortunio muscolare è costretto a lasciare il campo il portoghese Fabio Coentrao, ed al suo posto Santos inserisce Eliseu, altro giocatore che è passato per il campionato italiano, alla Lazio, ed il nuovo entrato diventa subito molto importante sulla fascia sinistra dello scacchiere portoghese.
Gli avversari degli azzurri, senza il loro punto di riferimento, Cristiano Ronaldo, in avvio sembrano abbastanza “mansueti”, ma non appena si accorgono che la nazionale di Antonio Conte non è in grado di “mordere”, iniziano a farsi sotto. Prima Varela potrebbe segnare approfittando di un errore commesso da Sirigu, che fa un pasticcio giocando la palla con i piedi, e viene salvato da Ranocchia che respinge il pallone sulla linea, poi arriva anche uno svarione dello stesso centrale nerazzurro che dopo 36 minuti di gioco permette a Joao Moutinho di tirare dal limite dell’area, con Sirigu che si riscatta bloccando in due tempi il tiro dell’avversario. In attacco per l’Italia si fa vedere El Shaarawy, che prima “ubriaca” Tiago e poi va al tiro di destro a giro, sfiorando il palo della porta difesa da Beto. Per l’attaccante milanista si tratta del primo “lampo” della gara. Il Faraone, he è rientrato nel finale di campionato, è uno dei più freschi dal punto di vista atletico e la differenza in campo si vede; subito dopo infatti sempre il prodotto della cantera rossoblù riesce a sfuggire a Vieirinha con uno splendido tunnel, ma poi l’azione si spegne e mentre cala la prestazione di capitan Pirlo, tutta l’Italia, El Shaarawy compreso, cala insieme a lui.
Al rientro in campo dopo l’intervallo, si nota che da parte degliAazzurri non ci sono stati cambi; un segnale ben preciso da parte del C.T. italiano, che vuole comunque vincere la partita anche se si tratta di un’amichevole,”amichevole anomala” visto quello che c’è in ballo per la nostra Nazionale. Dopo appena 50 secondi di gioco l’Italia sfiora la rete con Soriano che scarica un tiro di sinistro all’incrocio. La nazionale azzurra insiste e dopo 5 minuti di gioco, su calcio piazzato di Pirlo dalla trequarti destra, ecco un palo da parte di Bonucci che di testa, facendosi largo tra un nugolo di avversari, coglie il montante a portiere strabattuto. Neanche il tempo di ramamricarsi che arriva invece, nel giro di due minuti, la rete del Portogallo: Eliseu parte in progressione, evitando il ritorno di Soriano, ed innesca Quaresma, che serve con un cross magistrale Eder che a poca distanza da Sirigu non può sbagliare. La rete portoghese, arrivata proprio nel momento migliore per la formazione di Antonio Conte, viene accusata ed il Portogallo potrebbe anche raddoppiare con il subentrato Adrien Silva che manca il colpo del k.o, mettendo a lato un tiro rasoterra.
L’allenatore azzurro corre ai ripari e fa entrare Vazquez e cambia modulo di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1, ma non ottiene il risultato sperato, visto che resta il Portogallo, forte anche di una maggiore freschezza atletica, a comandare la partita. Intorno al 20esimo ci sono ancora occasioni per i nostri avversari prima con Joao Moutinho e poi con Quaresma; i due giocatori di Santos si trovano a pochi metri da Sirigu, ma non concludono a rete, mettendo comunque i brividi alla panchina italiana. L’Italia prova a reagire, ma il gioco degli Azzurri appare convulso e solo in poche occasioni porta ad un tiro pulito, comead esempio quando è Darmian a sfiorare il palo, con Beto che non avrebbe potuto raggiungere il pallone. Nel finale ci sono altri cambi sia da parte dell’Italia che da parte del Portogallo e Beto si esibisce in due “miracoli” su tiri tentati da Gabbiadini e Vazquez.
Alla fine Antonio Conte è costretto ad incassare la sua prima sconfitta e soprattutto a vedere complicarsi le prospettive azzurre al sorteggio mondiale. Un problema che il C.T. italiano rimanda subito al mittente nella conferenza stampa, chiamando in causa i risultati di chi era seduto prima di lui sulla panchina azzurra.