Immagini scioccanti quelle che la Cnn ha girato alla stazione Termini di Roma, nelle quali si vedono dei bambini profughi che si prostituiscono, oppure che tengono nascosta della droga per bande di spacciatori.
Un’inchiesta reportage, quella della Cnn, che mette a nudo storie di criminalità legate a sfruttamento di giovani profughi, tutti minori di 14 anni, che per legge non possono essere incriminati. Secondo il servizio gli sfruttatori non hanno problemi nel reclutare questi bambini, in quanto sono molti quelli che arrivano alla stazione Termini, tutti con un unico problema, la mancanza di soldi. E questo rende la vita facile a chi specula su questa situazione. Dopo aver mostrato queste immagini, il video della Cnn propone anche quelle di uno dei protagonisti, intervistato di spalle, e del quale non viene rivelata l’identità.
E’ uno dei tanti bambini egiziani che si sono “persi” all’interno del sistema di assistenza. La sua definizione del traffico sessuale e della droga, in cui sono coinvolti anche molti dei suoi amici, è “la roba illegale”, e sottolinea come sia la cosa più facile, sia nella capitale che nel resto del paese.
Nell’intervista si scopre che i ragazzini che arrivano in Italia, mandati spesso dai loro genitori, con la speranza di trovare migliori condizioni di vita, non hanno letteralmente altre opzioni che questa. La legge italiana permette ai piccoli che sono riusciti ad entrare in maniera illegale in Italia, la permanenza nel nostro paese, e con questo “miraggio”, molti genitori mettono insieme cifre che arrivano anche a migliaia di dollari per farli partire.
In effetti solo alcuni di loro riescono ad entrare nelle strutture predisposte appositamente dal governo, mentre sono molti di più quelli che “spariscono” e finiscono per raggiungere, in qualche modo le grandi città, dove molto spesso l’unica maniera di fare qualche soldo è quella di entrare nel giro della prostituzione.
Di questo problema parla anche Carla Bellini, di “Save the Children Italy”, che nella sua intervista conferma che per molti ragazzini è l’unica alternativa. Nel servizio viene intervistato anche Mahmud, un altro operatore dello stesso ente, che dà una mano ai ragazzini, sia ascoltando le loro vicende che facendo il traduttore. Anche Emanuele Fattori, responsabile della polizia per la stazione Termini conferma il massiccio uso di questi bambini da parte della criminalità, in quanto non perseguibili per la loro età.
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