Dopo quattro ore di intervento presso il Manchester Royal Eye Hospital, Ray Flynn, l’inglese di ottant’anni a cui è stato impiantata l’avanguardistica protesi retinica Argus II, riesce a percepire nitidamente le sagome di persone e di oggetti, oltre che a distinguere perfettamente se la direzione di una linea è verticale, orizzontale o obliqua.
L’eccezionalità dell’evento sta nel fatto che Flynn, affetto da anni da degenerazione maculare secca, è il primo paziente al mondo con questa patologia che sia stato sottoposto ad un intervento del genere. La degenerazione maculare secca, una grave malattia legata all’età, non è infatti curabile e oggi sta diventando sempre più comune nel mondo occidentale, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. I risultati relativi ai primi test effettuati sul paziente si sono rivelati un vero successo, tanto che i medici del Manchester Royal Eye Hospital hanno dichiarato che, a seguito di un lungo periodo di riabilitazione, Flynn potrebbe migliorare ulteriormente.
Grazie a una microcamera posta sulla montatura di speciali occhiali, l’occhio bionico Argus II trasforma le immagini-video catturate in impulsi elettrici, inviati poi tramite wireless agli elettrodi impiantati al paziente sulla retina. Questi sensori artificiali si sostituiscono quindi ai fotorecettori naturali, trasmettendo attraverso il nervo ottico segnali al cervello, che li interpreta sotto forma di luci, ombre, e contorni. L’ambizione di questa tecnologia è di restituire al paziente la visione centrale, andata completamente persa prima di sottoporsi all’intervento.
Fino ad ora, l’Argus II era stato impiantato soltanto a pazienti affetti da retinite pigmentosa e anche se il miglioramento visivo di Flynn è ancora lontano dal recupero della vista, l’occhio bionico impiantato al paziente è un vero successo, una grande rivoluzione nel campo della tecnologia e della medicina che migliorerà decisamente la qualità di vita di molte persone in tutto il mondo.