Un pezzo dell’ala del volo Malaysian Airlines scomparso più di un anno fa ritrovato a La Reunion
Da più di un anno proseguono le ricerche dei rottami del volo Malaysian Airlines che da Kuala Lumpur si stava dirigendo verso Pechino. L’aereo è scomparso dai radar dopo che era stato segnalato come procedesse in direzione opposta rispetto a quella che doveva essere la sua normale rotta: il che fece pensare a un dirottamento, probabilmente a scopo terroristico. Il Boeing 777 scomparve e non venne più ritrovato, e si persero le tracce anche delle 239 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio.
Nella giornata di giovedì 30 luglio però nuovi sviluppi sono emersi dalle ricerche che proseguono incessanti: rottami dell’aereo sono stati infatti rinvenuti in una zona che non era stata per ora interessata dalle ricerche. Si tratterebbe di un pezzo dell’ala del Malaysian Airlines, dell’ampiezza di quasi due metri, ripescato al largo dell’Oceano Indiano, vicino all’isola di La Reunion, dalle autorità australiane. Le quali hanno dato notizia del ritrovamento, spiegando come il pezzo d’ala potrebbe aver percorso in un anno, spinto dalle correnti del mare, migliaia di chilometri, fino ad uscire dall’ampio raggio che finora aveva coinvolto le ricerche, ben centoventimila chilometri quadrati. Un’opera massiccia che ha mobilitato la comunità internazionale, prodigatasi nelle ricerche in tutta la zona orientale dell’Oceano Indiano.
Dopo la notizia diramata dalle autorità australiane, sono arrivate le prime conferme ed anche le autorità degli Stati Uniti d’America impegnate nelle ricerche, tramite una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa Associated Press, hanno confermato come il pezzo d’ala appartenga al volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino della Malaysian Airlines. Oltre ad australiani e americani, anche alcuni funzionari della Francia si sono recati nella zona al largo di La Reunion per esaminare il detrito, accompagnati anche da dirigenti della Boeing. Il ritrovamento di ogni singolo pezzo dell’aereo può infatti essere decisivo per aiutare a fare chiarezza su cosa avvenne nei cieli mentre l’aereo solcava l’Oceano Indiano nel marzo del 2014.