Allarme lanciato dall’associazione Medici senza frontiere. L’Associazione vincitrice di un Nobel per la Pace, infatti, ha voluto allertare sul grave rischio rappresentato dall’interruzione della produzione di sieri contro le punture di serpenti. In particolare si parla di un tipo di siero, il Fav-Afrique, che permette di proteggersi dal veleno appartenente a dieci tipi diversi di rettili, salvando la vita a migliaia di persone quotidianamente, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Le scorte si stanno esaurendo perché la casa produttrice del siero anti-veleno, la Sanofi Pasteur, ha deciso di interromperne la produzione dallo scorso anno. Si tratta di un grave problema visto che, secondo gli studi della ONG transalpina, circa 5 milioni di individui in tutto il Mondo, ogni 12 mesi, sono colpite da morsi di serpenti e quindi hanno bisogno di assumere il siero, senza contare che di queste, ben 100 mila persone all’anno muoiono proprio perché in quel momento non ne ricevono la somministrazione
Ancor più grave la situazione considerando che parliamo di un prodotto che, avendo una copertura ampia, viene utilizzato genericamente quando si viene colpiti, non conoscendo, nella maggior parte dei casi da parte delle vittima, la specie colpevole del morso.
Naturalmente la decisione di questa azienda ha scaturito fiumi di polemiche, ma la Sanofi Pasteur ha reagito prontamente alle critiche, affermando che la decisione di interrompere la produzione è già stata presa ben cinque anni prima e che era stato dato un grande preavviso a tutte le organizzazioni mondiali che operano nell’ambito. Inoltre ha affermato di aver messo a disposizione di altre aziende tutte le sue conoscenze per farsi sostituire nella produzione di questo serio, non ricevendo però alcuna proposta concreta.