F1 Gp di Giappone: un anno dopo Bianchi, la Ferrari cerca l’impresa. Storia del tracciato e ultimi vincitori
Domenica 27 settembre si disputerà il Gran Premio del Giappone di Formula 1, quattordicesima gara del mondiale 2015/2016. Dopo la vittoria ottenuta al Gran Premio di Singapore, Vettel proverà nuovamente a portare la Ferrari in cima al podio su un circuito che, negli ultimi anni, ha sempre offerto gare spettacolari.
In molte occasioni sono state le condizioni atmosferiche ad aggiungere fascino ed incertezza alle gare; lo scorso anno, invece, una tragedia ha colpito Bianchi, la cui auto è piombata su un mezzo di soccorso presente in pista.
È dal 1987 che il mondiale ospita il Gran Premio del Giappone, svoltosi sempre sul circuito di Suzuka, eccezion fatta per gli anni 2007 e 2008, che hanno visto le auto impegnate sulla pista di Fuji.
Inutile sottolineare come il tracciato nipponico sia stato teatro di duelli epici, fra tutti quelli che hanno visto protagonisti due piloti leggendari come Senna e Prost. Se, nel 1988 i due si scontrarono nel percorrere una chicane, con Senna che vinse la gara (salvo essere squalificato a causa dell’aiuto ricevuto dai giudici), due anni dopo il Brasiliano, rendendo al compagno amato-odiato uno sgarbo precedente, spinse fuori il Francese alla prima curva. Questo impedì all’allora pilota Ferrari, di conquistare il titolo, andato proprio a Senna.
Altra edizione memorabile quella del 1998, gara decisiva per la conquista del Mondiale che, fino ad allora, aveva visto una spettacolare battaglia tra Schumacher ed Hakkinen. Il Ferrarista vide spegnersi la Ferrari al via, e fu costretto al ritiro più tardi, perdendo il mondiale.
Stagione successiva e fu Irvine che si trovò a sorpresa a combattere per il mondiale con lo stesso Hakkinen, visto l’infortunio che aveva colpito Schumacher. La vittoria del Finlandese portò quest’ultimo alla conquista del titolo.
L’anno dopo Schumacher e Hakkinen, ancora in lotta per il Mondiale, furono protagonisti di una gara mozzafiato. Grazie anche ai veloci cambi al box il Tedesco vinse gara e mondiale.
Dopo due anni nei quali Suzuka non portò a modifiche nella classifica iridata, il 2003 vide arrivare sul palcoscenico iridato un nuovo personaggio determinato a porre fine al dominio di Schumacher. Si trattava di Raikkonen, che perse il mondiale proprio a Suzuka a causa della pioggia. Schumacher riuscì, dopo una partenza dalla quattordicesima posizione, a risalire fino all’ottavo posto, che gli diede il punto necessario per assicurarsi il titolo.
Nel 2004 si verificò un improvviso tifone, che costrinse l’organizzazione a spostare le qualifiche al mattino della gara. La vittoria andò a Schumacher, che riuscì a tagliare il traguardo davanti al fratello Ralf. L’anno dopo Suzuka fu teatro di una delle rimonte più incredibili di una gara di Formula 1. Raikkonen, infatti, partito dalla diciassettesima posizione, riuscì a centrare la vittoria, precedendo un formidabile Fisichella, quindi Alonso. Anche lo Spagnolo si era ritrovato a dover risalire dalle retrovie.
Nel 2006 la rottura del motore (evento che in casa Ferrari non si verificava da 6 anni) impedì a Schumacher di vincere un nuovo titolo, finito nelle mani di Alonso. Nel 2007 altro acquazzone, con la Ferrari che non rispettò le direttive montando gomme intermedie, invece, di quelle da bagnato estremo. Due incidenti caratterizzarono la gara; il primo vide protagonista Alonso, il secondo Webber, centrato da Vettel. La vittoria andò ad Hamilton. L’anno successivo la pista consacrò Alonso, in grado di conquistare il secondo mondiale di Formula 1.
Nel 2009 a vincere fu, invece, Vettel davanti ad Hamilton mentre, un anno dopo, i piloti furono costretti nuovamente a disputare le qualifiche di domenica, sempre a causa delle condizioni avverse di sabato. La vittoria andò ancora al Tedesco Vettel, davanti a Webber e Alonso.
Nel 2011 nuovo duello tra Hamilton e Vettel, con la vittoria dell’Inglese. Il 2012 ha visto il ritiro di Alonso al primo giro e il nuovo successo di Vettel, divenuto imbattibile con la sua Red Bull. Si ripeterà anche l’anno dopo, davanti al compagno di squadra Webber e a un sorprendente Grosjean, che aveva terminato al quarto posto le qualifiche.
Infine, l’anno scorso vide la vittoria di Lewis Hamilton. Ma la vittoria venne offuscata dall’incidente che portò in coma e, successivamente, alla morte, il giovane Bianchi. Un mezzo di soccorso si trovava in pista per fornire aiuto a Sutil, precedentemente uscito. Bianchi sopraggiunse con la sua vettura, finendo ad altissima velocità contro il mezzo.
In questo fine settimana il ritorno su un circuito dove difficilmente in molti riusciranno a non pensare al sorriso e alla positività dello sfortunato pilota francese.