Il leader russo Vladimir Putin sembra aver espresso la sua posizione riguardo la situazione siriana: secondo il leader del Cremlino in Siria duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche si sarebbero schierati con l’Isis e la cosa più opportuna per il premier russo sarebbe quello di aiutare Assad a sconfiggerli sul campo, anziché aspettare che questi ultimi facciano ritorno in Russia.
A poche ore dall’incontro tra Vladimir Putin ed il presidente americano Barack Obama, la posizione di Putin sembra ferma e l’intenzione di impegnarsi in Siria per l’anti-Is è oramai chiara. Obama e Putin cercheranno un accordo sull’eventuale strategia da adottare per aiutare Assad, cosa non semplice in questo momento, date le dure critiche che Vladimir Putin ha espresso verso l’impegno statunitense in Siria. Secondo il premier russo, infatti, mentre l’esercito dell’Isis cresce a dismisura, reclutando sempre più combattenti, tra cui quelli con passaporto russo, gli Stati Uniti stanno affrontando la crisi siriana impreparati e la loro strategia si limiterebbe a fornire ai siriani le proprie armi. La Russia chiede maggiore concretezza e, proprio qualche giorno fa Mosca si dichiarava pronta a raid anti-Is, a prescindere da un accordo con gli Stati Uniti.
Il vertice Putin-Obama sarà, dunque, di fondamentale importanza per capire come le due grandi potenze abbiano intenzione di agire per affrontare la minaccia Is in Siria. A quanto pare, tuttavia, i repubblicani non sarebbero favorevoli ad un accordo con Mosca, dato che poche ore fa Trump ha affermato che se anche la Russia ha intenzione di combattere l’Is in Siria, allora tanto vale lasciar fare a Mosca. Sul fronte europeo, anche la Francia ha deciso di agire e ha lanciato il primo raid in Siria contro l’Is, indiscrezione, questa, confermata in mattinata dalla stessa presidenza francese, che annuncia la sua intenzione di eseguire operazioni ogni qual volta si sentirà minacciata.
