Marte: annuncio storico della Nasa e l’acqua del Pianeta Rosso apre ad un oceano di domande
Su Marte, il pianeta freddo e desertico, dalle lunghe distese di rocce rosse che siamo abituati a vedere, sono state trovate tracce di acqua.
L’importante scoperta, fatta dall’Istituto di Tecnologia della Georgia, da un team di ricercatori guidato da Lujendra Ojha, conferma quanto già gli scienziati sospettavano da diverso tempo, senza però averne ancora le prove. L’indizio era tutto in quei lunghi rivoli scuri presenti sui pendii desertici, rilevati attraverso le foto dei satelliti artificiali lanciati dalla Nasa, proprio per tentare di svelare i misteri del Pianeta rosso.
Tuttavia che all’interno di Marte vi siano delle riserve di acqua ancora non è propriamente detto. Di sicuro, ed è qui la scoperta rilevante, c’è che alcuni corsi d’acqua sono discesi lungo le superfici del cratere, più volte, in differenti periodi, prima di evaporare, non senza lasciare però, per nostra fortuna, una traccia del loro passaggio. Presenza che, hanno notato, appare periodicamente durante l’estate per scomparire in inverno. Parliamo sempre delle stagioni del Pianeta rosso, ovviamente.
Sta di fatto che sono state trovate considerevoli tracce di sali minerali che si formano solo in presenza di acqua. Si tratta di tre tipi di sali: perclorato di magnesio, clorato di magnesio e perclorato di sodio. E qui non si scherza. Sono prove chimiche evidenti, inconfutabili, individuate utilizzando tecniche scientifiche attendibili come la spettroscopia.
Questa scoperta apre orizzonti finora impensabili. Non appare più tanto remota la possibilità di trovare tracce di vita, presente o passata che sia, come batteri o altre semplici forme biologiche.
Il quarto Pianeta del sistema solare, quello più simile alla Terra, potrebbe, dunque, riservare notevoli sorprese in futuro.
La più grande aspettativa, ora, è quella di poter fotografare il liquido mentre scorre, prima di svanire nello spazio lasciando, come testimonianza, quelle linee scure osservate dai ricercatori, a cominciare dal 2011, grazie alla sonda spaziale americana Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) lanciata nell’Agosto del 2005. Perché se l’evidenza è che vi sono periodicamente tracce d’acqua, il dubbio è sapere come vi arrivi, dall’atmosfera o risalendo da sotto la superficie del pianeta? E forse si potrebbe scoprire che tre miliardi di anni fa Marte era davvero molto simile alla Terra, con un oceano ed un’atmosfera, come affermano alla Nasa, prima che una catastrofe ambientale lo trasformasse nel pianeta desolato che oggi vediamo.
Tutti gli appassionati dello spazio, e sono tanti, sono in fervida attesa. Da tempo non attendono più la comparsa dei marziani, ma stando così le cose forse non c’erano andati troppo lontani!