Siria: incontro Kerry e Lavrov, ma l’intesa è lontana quanto la pace nel Paese martoriato
Subito al lavoro le diplomazie delle potenze militari coinvolte a vario titolo nella questione siriana.
In questo scenario drasticamente mutato dopo la decisione russa di intervenire in maniera unilaterale a difesa del regime di Assad e contro parte dei ribelli arroccata nelle zone del Paese mediorientale, si sono accelerati i contatti ai massimi livelli fra Stati Uniti e Russia: a New York si sono così incontrati il Segretario di Stato Kerry e il corrispettivo Ministro degli Esteri russo Lavrov per condividere una strategia comune sugli attacchi militari che hanno lasciato più di una perplessità nell’ammministrazione Obama, secondo la quale gli obiettivi colpiti dall’aviazione russa non avrebbero colpito basi ISIS ma ribelli contro l’attuale Capo di Stato.
“L’approccio russo non convince a pieno e questo è parte del problema”
aveva sintetizzato contestualmente agli attacchi il segretario alla difesa Ashton Carter a proposito degli obiettivi militari individuati e colpiti dai raid di ieri: e questa sembra essere la sensazione dominate dell’entourage americano che non vede una soluzione condivisa con la Russia che preveda la permanenza di Assad al suo posto. I colloqui di New York hanno comunque accelerato sul possibile confronto fra i vertici militari di stati uniti e Russia al fine di una collaborazione efficace contro i terroristi dell’ISIS.
Permane tuttavia in campo russo l’approvazione della strategia dell’attacco unilaterale a fianco di Assad: Lavrov smentisce qualsiasi accusa di attacco premeditato solo ad obiettivi scelti e non ISIS, rimarcando la bontà dell’intervento con l’urgenza di un intervento che fermasse l’escalation dell’ISI sul territorio siriano. Lavrov con la franchezza che lo contraddistingue non ha smentito che l’intervento segue una esplicita richiesta di Assad all’alleato di sempre, ovvero il governo della
Russia. Entrambi i capi delle diplomazia concordano sull’unico fatto che sembra incontrovertibile a tutti i soggetti coinvolti: ci sarà molto da lavorare per risolvere la questione siriana che si trascina ormai da cinque anni