Cinema

Luca Argentero in “Poli opposti” difensore del romanticismo

La bellezza, e la bravura, di Luca Argentero colpisce ancora. Esce giovedì in tutti i migliori cinema l’ultima fatica del bell’attore tanto amato dalle donne di tutte le età. Si chiama “Poli opposti” il film opera prima di Max Croci, una commedia romantica nel classico stile che solo noi in Italia sappiamo fare.

E i due poli opposti sono Stefano, terapista di coppia appena separato da sua moglie, e Claudia, avvocato divorzista single alle prese con la crisi adolescenziale di suo figlio. Il caso vuole che queste due persone, dalla vita così diversa e soprattutto dal lavoro così particolare, occupino due studi uno affianco all’altro. Ripicche, litigi, antipatia ben presto si trasformeranno in altro, diventando attrazione fatale e anche qualcosa di più.
L’antagonista di Luca Argentero in “Poli opposti” è la altrettanto bella Sarah Felberbaum, la trentacinquenne di origini inglesi, già vista in passato ne “Il Principe Abusivo” e “Una piccola impresa meridionale”. Riesce benissimo a interpretare questo personaggio a tratti un po’ spocchioso, ma che in realtà sta subendo una rivoluzione continua dentro di sé a causa delle sue vicissitudini personali.

Il tentativo di Max Croci è quello di creare una storia che si ispiri alle commedie romantiche d’altri tempi. Argentero ha dichiarato infatti di essersi documentato molto su questo tema, tanto che il regista gli ha consigliato anche quali commedie vedere per entrare meglio nel personaggio di Stefano.
Il tema degli opposti ritorna dal passato prepotente, per dimostrare una teoria della fisica che in fondo ha del vero anche nella vita quotidiana.

“In realtà il film dice che gli opposti si possono attrarre in una prima fase, che ci si può innamorare facilmente di qualcosa che non si conosce, che è diverso da te, ma poi per stare davvero insieme e continuare la relazione, la sfida sta nel trovare cose che uniscono, nell’individuare una comunione di intenti sui massimi sistemi”

così ha dichiarato Luca Argentero in un’intervista.
Degna di nota quindi l’intesa che c’è tra Argentero e la Felberbaum, una chimica davvero notevole che riesce a dare quel di più che ci è tanto mancato in molti film del medesimo genere. Ce l’avrà fatta ormai Argentero a diventare per tutti il nuovo George Clooney italiano?

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