Cronaca

C’è allarme per il traffico di materiale nucleare che potrebbe arrivare nelle mani dell’Isis

Tentativi di vendita di materiale radioattivo da parte di trafficanti con collegamenti in Russia a gruppi di estremisti islamici tra i quali l’Isis. E’ successo almeno quattro volte negli ultimi anni, e sempre sono intervenute le autorità a bloccare il traffico. Lo rivela una indagine condotta dalla Associated Press, nella quale viene ricordato come l’ultimo caso si sia registrato nello scorso mese di febbraio. In quel caso l’oggetto della vendita era un quantitativo di cesio, in grado di contaminare diverse città, ed il trafficante si rivolse specificatamente ad un componente dell’Isis.

Per opporsi a questi tentativi di vendite di contrabbando le autorità dei paesi dell’Est Europa stanno collaborando anche con l’Fbi. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno rintracciato diverse bande criminali, alcune delle quali si sospetta abbiano legami anche con agenzie sovietiche, che hanno organizzato un vero e proprio mercato nero del nucleare, con base in Moldavia.

I trafficanti non sono però stati arrestati a causa di alcune inefficienze e, dopo essere fuggiti ed aver quindi evitato la condanna, sono tornati in breve tempo a riprendere la loro attività. La Associated Press ha potuto prendere visione dei fascicoli investigati sul caso che sono stati mostrati dagli investigatori e dalla polizia moldava per cercare di mettere in evidenza quanto queste attività di mercato nero del nucleare possano essere pericolose per l’intera comunità internazionale. Secondo le autorità Moldave la rottura della cooperazione tra i paesi occidentali e la Russia fa diventare più difficile individuare le mosse dei trafficanti e soprattutto se questi ultimi stiano cercando nuovi mercati dove smerciare la merce, come appunto i gruppi terroristici. Constantin Malic, l’ufficiale della polizia moldava che ha investigato sui casi, teme il ripetersi di queste attività, in quanto i criminali si sentono sicuri di poter guadagnare ingenti somme senza correre il pericolo di essere arrestati. Secondo la Associated Press il materiale che le è stato mostrato dimostra come la strategia messa in atto contro i trafficanti sia abbastanza vulnerabile.

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