Nello stato indiano del Punjab, quello che viene da tutti definito come “il granaio” dell’India, è in atto una intensa protesta degli agricoltori, che ha portato al blocco di quasi 900 treni tra i quali anche il Samjhauta Express, quello che è conosciuto come “treno della pace” tra l’India ed il Pakistan. L’agitazione che è stata iniziata dagli agricoltori è stata causata da contrasti con il governo, che non ha corrisposto gli indennizzi che si aspettavano per due cause diverse tra loro, ma che hanno provocato gravissimi disagi agli agricoltori. Si tratta delle cattive condizioni atmosferiche che persistono ormai da tempo sulla zona e dell’azione di un insetto che ha provocato la distruzione di oltre il 60% delle piantagioni di cotone della zona, una delle maggiori fonti di denaro.
Il blocco dei treni, che dura ormai da cinque giorni, ha causato gravi disagi per la popolazione, in quanto la circolazione ferroviaria è importantissima sia per il movimento dei passeggeri che per il trasporto delle merci nell’intera india. La notizia del blocco dei treni è stata diramata dalla Pti, una agenzia di stampa locale. Nella giornata odierna si dovrebbe tenere un incontro tra i responsabili del governo e rappresentanti degli agricoltori, nel quale si cercherà di trovare una soluzione che garantisca indennizzi e permetta un rilancio dell’agricoltura.
Questo non solo per la coltivazione del cotone, ma anche per altre come il riso basmati ed la canna da zucchero, altri prodotti particolarmente importanti per l’economia della zona. Mentre si attende questa soluzione resta però il blocco dei treni e questo non fa che aumentare il disagio a cui è sottoposta la popolazione. Un rappresentante delle ferrovie dello stato del Punjab, Anuj Prakash, ha dichiarato che l’attuale protesta è la più imponente che sia stata organizzata dagli agricoltori nel suo stato, e che la paralisi della circolazione è quasi totale, augurandosi che il blocco sia tolto al più presto, facendo riferimento anche all’incontro che si deve tenere per gli indennizzi.