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Serie A: allarme Nazionale, continuano ad aumentare gli stranieri, 6 giocatori su 10 non sono Italiani

Terminata la sessione estiva del calciomercato gli esperti hanno iniziato subito a fare le loro valutazioni su quali siano le formazioni che si sono maggiormente rinforzate, od abbiano messo a segno i colpi più prestigiosi con spese inferiori.

Come sempre c’è molta discordanza tra le varie opinioni, mentre una cosa appare sicura analizzando il totale delle operazioni di trasferimento: la serie A italiana parla sempre più straniero. Infatti su 562 giocatoti tesserati, 307 sono stranieri, con una percentuale pari al 59%, in aumento del 5% rispetto al 54% registrato nella scorsa stagione.
Con questi numeri le società nostrane hanno dimostrato anche di essere insensibili alle richieste del presidente Tavecchio che più volte, fin dal momento della sua elezione alla massima carica federale, aveva cercato di far focalizzare le loro attenzioni sui giovani italiani. Tra le società che hanno il maggior numero di giocatori stranieri nelle loro rose si fanno notare l’Udinese, che ne ha tesserati 25 su 31, mentre la Roma è arrivata a 24 su 29, ed anche la Fiorentina ha solo 5 giocatori italiani, con 22 stranieri sui 27 tesserati. Al contrario, il maggior numero di Italiani in rosa è ancora appannaggio del Sassuolo, con soli 6 stranieri sui 31 tesserati, ed anche il neopromosso Frosinone si è mantenuto su questa linea con 6 stranieri su 27 tesserati. Le altre due neopromosse, Bologna e Carpi, hanno invece più stranieri in rosa, rispettivamente 13 su 32 e 14 su 28.

I campioni d’Italia della Juventus si sono mantenuti intorno alla percentuale della passata stagione con 18 stranieri sul totale di 29 componenti la rosa. Nelle trattative di calciomercato si è dunque continuato a dare la caccia al nome straniero, sia per portare a casa autentici fuoriclasse, in grado di rafforzare le rose, sia per i comprimari, che magari hanno il pregio di costare meno degli omologhi italiani (giusto incitare ad un maggiore impiego degli Italiani, ma si dovrebbe anche indagare sul perchè, talvolta, un emergente di Lega Pro costi di più di uno medio nazionale dell’Est, ndr.).
In alcuni casi, come Udinese e Palermo, questa è una strategia che negli anni ha consentito anche di effettuare dei buoni guadagni rivendendo successivamente giovani stranieri che sono stati fatti maturare nel calcio italiano.

Il dato di fine mercato viene confermato da quello di pochi giorni prima, quando si è giocata la prima giornata di campionato: in quella occasione, rispetto ai 114 Italiani scesi in campo in totale, gli stranieri sono stati 165, a dimostrazione del fatto che, oltre ad essere più numerosi nelle varie rose, gli stranieri sono anche maggiormente impiegati dai loro allenatori.
Il calo rispetto allo scorso anno, nell’utilizzo di giocatori italiani, è stato del 3%. Con le società che portano avanti il discorso dei vivai italiani che si trovano in molti a casi a lottare come contro dei “mulini a vento”.
Se si analizzano poi i dati degli ultimi 10 anni si vede come questa tendenza sia stata sempre in aumento, partendo dai 73 stranieri in campo nel campionato 2006 /2007 fino ad arrivare ai 165 di questa stagione, con un altro dato abbastanza clamoroso, che è quello delle nazioni rappresentate, che sono state 42, cambiando quindi totalmente rotta rispetto agli anni in cui gli stranieri provenivano da Nazioni di prima fila, essendo in grande maggioranza Argentini, Uruguaiani o Brasiliani, oppure Tedeschi, Inglesi e Francesi.

Nella prima giornata sia l’Inter che la Fiorentina hanno schierato in campo all’avvio 10 stranieri sugli 11 che compongono la formazione. In specialmodo, e questo è un altro segnale negativo per la nostra Nazionale, sono stati solo 3 gli attaccanti titolari nella prima giornata, il viola Bernardeschi, il biancoceleste Candreva ed il partenopeo Insigne. Questo, naturalmente, ha comportato che anche il maggior numero di reti segnate ha la “targa” straniera, con i capocannonieri dopo la prima giornata Eder e Muriel della Sampdoria, mentre nella seconda ha effettuato il sorpasso il montenegrino Jovetic dell’Inter. La stessa Inter che ha atteso per tutto il mercato il croato Perisic, riuscendo ad acquistarlo il penultimo giorno di trattative, ed ha poi completato la sua rosa con altri tre stranieri, due provenienti dalla Turchia, come Felipe Melo e Telles ed uno dalla Roma, Ljajic.
Anche altri attacchi importanti sono a completa trazione straniera: Dzeko e Salah hanno relegato in panchina la “bandiera” Totti nelle prime due giornate, Bacca e Luiz Adriano sono i titolari indiscussi nel Milan di Sinisa Mihajlovic, e Morata, Mandzukic e Dybala dei campioni d’Italia della Juventus, alla quale è approdato anche l’azzurro Simone Zaza dal Sassuolo, trovando, però ad oggi, esiguo spazio nelle scelte di Massimiliano Allegri e di conseguenza in quelle di Antonio Conte.
Una tendenza che sembra inarrestabile; vedremo nella sessione di riparazione del prossimo gennaio se le parole di Tavecchio, ed anche quelle di Conte, insieme all’andamento dei primi mesi di campionato, avranno avuto effetto sulle decisioni delle varie società.

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