Secondo la commissione d’indagine egiziana a causare l’incidente dell’Airbus A321 caduto sul Sinai, sarebbe stata l’esplosione di uno dei motori. La notizia è stata resa nota da Al-Masry Al-Youm, un portale egiziano che non ha però chiarito se si sia trattato di un guasto o di una bomba. Di opinione diversa l’intelligence americana, secondo la quale a causare l’incidente sarebbe stata proprio una bomba, contenuta in una valigia, e piazzata a bordo dell’aereo dall’Isis.
Lo stesso Stato Islamico ha fatto pervenire una nuova rivendicazione ma senza precisare il modo con cui avrebbe portato a termine l’attentato. Per avere maggiore chiarezza sarà però necessario attendere ancora, in quanto sono in corso le analisi dei frammenti che sono rimasti sia sui rottami dell’aereo che sui corpi delle vittime.
Dalle registrazioni delle scatole nere dell’Airbus, si è notato come la perdita di quota sia stata repentina, e che tutti motori sono stati disattivati in contemporanea, provocando così l’incendio del velivolo e la sua distruzione. Intanto nella giornata di ieri la Bbc ha diffuso una nota ufficiale emessa da Downing Street, nella quale viene annunciata la sospensione di tutti i voli britannici sul Sinai, e che due aerei della Royal Air Force, saranno impiegati per il rientro dei circa 20mila cittadini britannici che si trovano attualmente a Sharm el Sheik.
La notizia è riportata anche dal Daily Mail, il quale parla di un ponte aereo tra la località egiziana e la base britannica di Akrotiri a Cipro, che sarà effettuato con due aerei da trasporto C-17 che sono di stanza nella base di Brize Norton, nelle vicinanze di Oxford.
Dalla base cipriota poi i passeggeri proseguiranno per le varie destinazioni del regno Unito con dei voli di linea. Per quanto riguarda il luogo del disastro, le unità di specialisti russi che stanno recuperando i rottami dell’Airbus, hanno ampliato il raggio delle ricerche, estendendolo per circa 40 chilometri quadrati ed utilizzando anche dei droni. Intanto l’intelligence inglese ha rivelato che la Russia ha rafforzato le misure di sicurezza per i suoi aerei di linea inviando in Siria dei sistemi missilistici che possono proteggere in caso di attacchi da terra.