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Favorivano l’immigrazione clandestina: in manette impresari circensi e dipendenti pubblici

Grazie a questa organizzazione sono centinaia gli immigrati provenienti da paesi come India, Bangladesh e Pakistan che sono riusciti ad entrare illegalmente in Italia nell’ultimo periodo e che venivano assunti in maniera fittizia nei circhi di tutto il territorio nazionale.

I 600 migranti coinvolti nell’operazione Golden Circus per entrare in Italia hanno potuto contare non soltanto sull’aiuto dei propri connazionali già presenti in paese ma anche sulla figura di qualche dipendente pubblico che era stato evidentemente corrotto dall’organizzazione.
Per poter restare in Italia, infatti, ogni clandestino doveva pagare una bella somma al dipendente corrotto per ottenere i documenti utili a dimostrare la finta assunzione nel circo. Attraverso questo sistema criminale, gli impresari e i titolari circensi appartenenti all’organizzazione, facevano finta di reclutare nuovo personale per le loro attività, personale che in realtà veniva assunto solo sulla carta. Un business che nel tempo aveva fruttato ben 7 milioni di euro considerando che per ogni acrobata o ballerino assunto in maniera fittizia si guadagnavano tra i 2 mila e i 3 euro. Il sistema criminale è stato smantellato grazie alla squadra mobile della Procura di Palermo che già da tempo conduceva le indagini sull’associazione responsabile dell’ingresso illegale dei cittadini extracomunitari. Questa mattina la Polizia ha avviato i procedimenti di fermo per le 40 persone appartenenti all’organizzazione criminale ma si continua ad indagare su tutto il territorio.

Sono ancora in corso perquisizioni negli uffici dei dipendenti pubblici che erano stati corrotti dal sistema. Tra gli impresari coinvolti spuntano i nomi di Lino Orfei, Darvin Cristiani e Alvaro Bizzarro. Tra i circhi più celebri che si prestavano alle assunzioni fittizie il Coliseum Sandra Orfei, Smart Shane, Aris Martini, Apollo e molti altri. Ulteriori dettagli sulle indagini verranno fornite dal capo della squadra mobile e dal questore di Palermo durante la conferenza stampa che si terrà oggi presso della Procura della Repubblica.