A Sant’Antimo arrestate tre persone per l’uccisione di una donna che è stata poi carbonizzata
Tre persone, appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono state arrestate nella serata di martedì dai carabinieri a Sant’Antimo, in provincia di Napoli. I tre, un 44enne (F.R.), la figlia 23enne ed il suo fidanzato, sarebbero i responsabili dell’omicidio di una donna, Maria Migliore, che dopo essere stata uccisa con un colpo di pistola, è stata carbonizzata. Il corpo della donna è stato trovato nelle periferia di Sant’Antimo, a bordo di una autovettura bruciata. Dalle prime indagini è emerso che alla base del dissidio tra la donna ed i tre responsabili dell’omicidio ci sia lo spaccio di droga.
I carabinieri di Sant’Antimo erano stati avvisati della sparizione di Maria Migliore dal marito, che ha dichiarato come la donna fosse uscita di casa nella serata di lunedì, senza fare poi rientro. Maria Migliore era diretta ad un appuntamento, proprio in casa di F.R. per discutere con lui di alcuni “problemi” riguardanti il traffico di stupefacenti. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari dell’Arma, dopo una prima discussione in casa di F.R. (che è sottoposto al fermo di polizia), Maria Migliore, l’uomo e la figlia hanno preso la macchina della Migliore, una Fiat Doblò, e si sono recati nella periferia di Sant’Antimo, in Via Toriello Separiello, luogo dove la dona sarebbe stata uccisa a colpi di pistola semiautomatica. Dopo il delitto è stato chiamato anche il fidanzato della figlia e i tre hanno dato fuoco al Fiat Doblò con all’interno la donna uccisa, tornando a casa con l’auto del fidanzato della ragazza. Una volta nell’abitazione si sono liberati sia dei vestiti macchiati di sangue che della pistola usata per uccidere Maria Migliore.
La presenza della vettura in fiamme in via Toriello Separiello è stata segnalata al 112 da una telefonata ed i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio. Subito dopo la scoperta del cadavere e l’inizio delle indagini dei carabinieri, che in poco tempo hanno ricostruito la vicenda ed hanno arrestato i tre dopo un primo interrogatorio. Nei loro confronti le accuse di omicidio e di distruzione di cadavere, oltre che violazione sulla legge del porto d’armi.