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Il 25 novembre si celebra la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’: il fenomeno ha ancora proporzioni preoccupanti

UN TEMA ANCORA ATTUALE – Continue vessazioni, incremento dei casi di femminicidio, cyber-bullismo ed anche il persistere di una diffusa arretratezza a livello culturale: sono questi alcuni dei temi che si propone di portare all’attenzione la ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne’ che, come ogni anno, si celebra il 25 novembre. Istituita nel lontano 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è divenuta oramai una data simbolo per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che continua ad avere proporzioni preoccupanti. Basti pensare infatti ad alcuni dati diffusi da ‘Telefono Rosa’, il servizio offerto a tutte le donne vittime di violenza: stando a quanto rivelato da Gabriella Moscatelli, presidente dell’associazione, ‘nel solo 2015 sono state ben 1100 le donne di età compresa tra i 18 e i 75 anni che si sono rivolte a noi: la paura di sporgere denuncia alle autorità competenti domina ancora, ma sempre più spesso si cerca di abbattere il muro del silenzio, dal momento che viene offerta non solo assistenza psicologica ma anche legale a chi ne fa richiesta’.

LA SITUAZIONE IN ITALIA – Tuttavia, quello che si avvia alla conclusione è stato un ‘annus horribilis’ dal momento che si è registrato un aumento dei casi di violenza in Italia, senza alcuna distinzione tra Nord e Sud. Secondo alcuni dati Istat forniti lo scorso giugno, sono quasi 7 milioni le donne che hanno subito almeno una volta un qualsiasi tipo di violenza (fisica, sessuale o anche psicologica): in pratica, quasi il 31% del totale. Nel nostro Paese la disciplina in materia è stata aggiornata dal Decreto Legge 93 del 2013 sulla violenza di genere, convertito nella Legge 119 del 15 ottobre 2013: tuttavia è necessaria una ‘presa di coscienza soprattutto a livello culturale, oltre che un maggiore impegno da parte dello Stato -continua Gabriella Moscatelli- anche se io punterei sempre sulla prevenzione: bisognerebbe introdurre già nella scuola primaria degli spazi di approfondimento sull’argomento’.