Sulla carta sembra tutto perfetto; da anni si auspicava infatti una riforma che riguardasse il calcolo dei costi dell’elettricità, che ad oggi risentono ancora degli effetti delle norme entrate in vigore dopo la crisi energetica degli anni 70′.
Il processo sarà graduale e dovrebbe portare la situazione a regime entro il 2018, per un totale di tre anni di transizione; ma cosa comporterà questa riforma?
L’obiettivo di partenza era rendere i costi più equi e le bollette più trasparenti e comprensibili; ottimi risultati per quanto riguarda la trasparenza: dal prossimo anno la lettura di una bolletta sarà effettivamente semplificata in maniera notevole.
Qualche dubbio rimane, invece, per quanto riguarda l’equità alla prova del portafogli; mediamente il 40% della bolletta è formata da oneri di rete e di sistema che attualmente vedevano agevolazioni per le fasce più deboli.
Con la riforma cambierà tutto in quanto i costi fissi saranno distribuiti in egual misura tra tutti gli utenti, andando così di fatto a svantaggiare chi si trova in situazioni di difficoltà economica; il Governo ha garantito che prenderà provvedimenti per evitare che questa problematica vada ad aggravare situazioni già critiche, ma al momento non vi è nulla di concreto oltre delle dichiarazioni di intenti.
In ogni caso se tutto procederà come previsto e promesso, per far fronte al problema si potrà utilizzare un bonus sociale per usufruire di uno sconto nella misura del 20%, anche se si auspica di riuscire a portare questo valore al 35% prima della fine della fase di transizione.