Quello dei migranti è un dramma che sembra non avere fine: ieri mattina, al largo di Cesme e Bodrum nel Mar Egeo, un gruppo di pescatori ha ritrovato i corpi senza vita di sei bambini di età compresa fra i 2 e i 6 anni, probabilmente in fuga su un barcone verso le isole della Grecia. Secondo dati forniti dall’Unicef, sale a 185 il numero di bambini che hanno perso la vita in quello specifico tratto di mare nel corso del 2015.
Ancora non si ha alcuna certezza sull’identità dei sei bambini, mentre le cattive condizioni metereologiche previste nei giorni a venire hanno spinto la guardia costiera turca ad intensificare i controlli dell’Egeo al fine di evitare nuovi naufragi. Nella stessa giornata di ieri le autorità turche hanno soccorso 58 migranti siriani, iracheni e afgani, tra cui 22 bambini che versavano in condizioni di salute disastrose.
Domani la Turchia prenderà parte ad un nuovo summit ristretto con l’Ue, che proverà a dare delle risposte effettive sulla crisi dei migranti, nonostante un comportamento non proprio esemplare di Ankara nei confronti di questi ultimi: secondo un rapporto di Amnesty International, i turchi avrebbero maltrattato molti migranti, spesso rispedendo a casa quelli provenienti da Siria e Iraq.
