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Botti nascosti a scuola, arrestato un pregiudicato

Si avvicinano il natale, il nuovo anno e i festeggiamenti di rito. Come da tradizione, soprattutto in occasione della mezzanotte che separa il 2015 dal nuovo anno, un gran numero di italiani festeggerà anche usando dei botti e, come sempre, si attende per il primo gennaio il bilancio dei feriti e dei morti che questi botti causeranno. É ovviamente da precisare che non tutti i botti sono pericolosi, la maggior parte di quelli venduti legalmente sono innocui se usati con attenzione, ma non si può dire altrettanto di tutti quelli venduti sottobanco, di dubbia provenienza e di sicuro rischio per tutti. Ed è proprio di quest’ultimo tipo il sequestro avvenuto ad opera dei carabinieri che, in un istituto scolastico elementare di Modugno, in provincia di Bari, hanno rinvenuto 500kg di botti e petardi pericolosi di origine cinese.

Per quanto avvenuto è stato arrestato un trentunenne pregiudicato che, a detta delle autorità, si era impossessato di un locale di pertinenza della scuola elementare locale all’insaputa della dirigenza e aveva deciso di utilizzarlo come magazzino per prodotti pericolosi per sè e soprattutto per i tanti studenti che frequentano le lezioni. Da tempo si sospettava che il pregiudicato fosse in attesa di un carico di botti illegali e quando le forze dell’ordine l’hanno visto ripetutamente nei pressi del magazzino, hanno deciso di intervenire nella notte senza aspettare altro tempo, anche e soprattutto per non mettere a rischio l’incolumità di alcuno.

A Giovanni Sgovio, questo il nome del pregiudicato, il sequestro ha causato una perdita potenziale di oltre 200.000€, tale il valore di bombe aeree, batterie, razzi e petardi una volta immessi sul mercato. Ad aggravare la posizione di Sgovio il rinvenimento, durante il sequestro, di una pistola la cui matricola era stata cancellata e che è immediatamente stata portata in laboratorio per accertare che non sia già stata usata in qualche occasione. Prosegue nel frattempo il lavoro di tutte le forze dell’ordine che fino al 31 dicembre saranno fortemente impegnate nella repressione di questo tipo di fenomeni, nella speranza di riuscire a limitare gli incidenti involontari, ma soprattutto quelli volontari.