Il 6 gennaio 2016 al CES di Las Vegas, fiera internazionale che annualmente presenta ai consumatori tutta la produzione tecnologica di migliaia di aziende mondiali, la Kodak si è presentata con una chicca niente male. Da questo autunno infatti la casa statunitense, memore dell’enorme successo avuto a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, riporterà sul mercato la famosa e amatissima Super 8, che all’epoca del suo esordio oltre ad affascinare migliaia di cineasti (tra cui il giovanissimo J.J. Abrams) per la sua innovativa versione evoluta e dinamica delle pellicole analogiche tradizionali da 8 millimetri, divenne uno dei prodotti più commerciali nell’industria fotografica.
La Kodak è quasi arrivata a 128 anni di attività e, tra alti e bassi, l’unica espressione che risuona è quella utilizzata dal suo storico fondatore, George Eastman che nel 1888 mentre lanciava la sua azienda registrandola presso l’ufficio dei brevetti americano, rilasciò una dichiarazione la cui eco è ancora vibrante: “il mio intento è rendere la macchina fotografica conveniente quanto una matita”. Probabilmente un obiettivo del genere non è ancora stato raggiunto ma una cosa è certa, l’industria fotografica ha visto tantissimi successi e prototipi grazie a questa azienda ed è quello che è oggi anche e soprattutto grazie ad Eastman.
Il mondo in questi anni è vertiginosamente cambiato. Oggi il digitale ha preso il posto dell’analogico. Ma la grandezza e l’avanguardia della Kodak (che nel 2012 ha terminato la sua lunga e agonizzante procedura di fallimento, riprendendo a produrre) sta proprio nel contestualizzare il proprio valore in base alla società in cui opera. E’ stato dichiarato che sarà ad esempio possibile inviare all’azienda le pellicole con il registrato e che i consumatori si vedranno recapitare in pochi giorni a casa la loro versione digitale, sicuramente più lavorabile dai cineasti digitali della nostra generazione.
Il Mida della cinematografia statunitense J.J. Abrams, alla notizia dell’uscita della nuova Super 8, non ha saputo contenere la sua emozione; nel 2011 aveva addirittura dedicato un film a questa sua amica di adolescenza, coniugando ciò che più lo rappresenta, il mondo fantascientifico con il supporto tecnologico che lo accompagnava nei suoi primi esperimenti e durante i primi passi nella suo futuro professionale.