Kung Fu Panda 3, terzo capitolo della fortunata serie d’animazione targata Dreamworks, ha conquistato le sale statunitensi il 29 gennaio, mentre lo sbarco in quelle italiane è previsto per un attesissimo 17 marzo. Dopo Osborne, Stevenson e Yuh – regista sudcoreana ancora sul set per questo nuovo atto della saga – il cartoon avrà stavolta quale co-regista un talento tutto italiano: Alessandro Carloni.
Illustratore bolognese, classe 1978, animatore, sceneggiatore e regista già apprezzato in Italia, Carloni è noto a livello internazionale per la profittevole collaborazione con la Dreamworks iniziata nel 2002, con la quale ha lavorato quale supervisore di storyboard per la già citata serie di Kung Fu Panda, ma ancora per il fortunato Dragon Trainer e il meno noto Me and My Shadow. Un cartoon di successo, costato 145 milioni di dollari, che in poche settimane ha incassato più del doppio della spesa (41 milioni nel solo week end d’esordio), confermando le aspettative dei produttori e per cui è lecito attendere un successo analogo in terra italica.
Nato a Bologna, una laurea al DAMS, la partenza a diciotto anni per l’Inghilterra e infine l’approdo in California, con alle spalle tutta una serie di tappe in Germania e Danimarca: Carloni è un “cervello in fuga“, esempio tipicamente italiano del talento migrato e rilanciato in terra straniera. Intercettato dai giornalisti di La Repubblica, poco prima per la partenza verso la prima di Londra, Carloni ha offerto qualche consiglio prezioso per coloro che aspirano a una carriera da illustratori cinematografici: “Quando devo assumere mi arrivano portafogli di geni assoluti del disegno, che però si rilevano artisti abituati a lavorare soltanto nelle loro camerette. Ma il cinema non è un lavoro che puoi fare da solo”.