Il cedimento della strada, che è avvenuta nella zona ricompresa tra Ponte Vecchio e Ponte alle Grazie, ha inghiottito una ventina di autovetture che erano posteggiate, e ha causato forti disagi nella circolazione mattutina di quanti stavano recandosi al lavoro.
I vigili del fuoco immediatamente intervenuti hanno subito individuato la causa che sta alla base dell’incidente: la rottura di un grosso tubo dell’acqua, usato per l’approvvigionamento idrico del centro di Firenze, tubo che scorre parallelamente al fiume.
Il cedimento della conduttura, che risale alla fine dell’800, è stato probabilmente causato dall’usura e dalla vetustà, esso ha causato oltre il crollo, l’allagamento della voragine creatasi, con la conseguente sommersione delle autovetture inabissatesi.
Sul posto oltre le forze dell’ordine impegnate a dirottare il traffico veicolare, sono giunte le massime autorità civili cittadine. Il sindaco Nardella ha convocato un’unità di crisi, ubicata all’interno del comune del capoluogo toscano, e ha consigliato i cittadini di non utilizzare le auto per raggiungere la zona dell’incidente.
Lo stesso sindaco ha convocato i vertici della società idrica che gestisce l’approvvigionamento di acqua potabile nella città gigliata, la Publiacqua, insieme ad essi il primo cittadino ha approntato un piano alternativo di rifornimento, piano che prevede la creazione di un by pass per permettere il controllo dell’intera tratta di conduttura interessata dal crollo.
Le prime avvisaglie come ha dichiarato lo stesso Nardella c’erano state attorno l’1.30, con il cedimento di un piccolo tratto di marciapiede all’altezza di via Gucciardini, il crollo si è poi esteso rendendo inutile qualsiasi opera di puntellamento da parte degli operai comunali.
Dai primi rilievi effettuati dai tecnici cittadini sembrerebbe escluso un danno alla spalletta del Lungarno adiacente alla voragine, solo per pura fortuna inoltre nessun abitante della zona è rimasto ferito.