L’uomo Mohamed Kamel Eddine Khemiri di 41 anni, era da molto tempo intercettato dai Carabinieri; i militari avevano avuto l’autorizzazione ad operare dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, e le parole che gli investigatori hanno sentito sembrerebbe che non lascino dubbi alle interpretazioni.
“Sono isissiano finché avrò vita. E se morirò vi esorto a farne parte”
queste alcuni sprazzi di conversazione resi noti, le parole si riferiscono ad un’intercettazione dello scorso gennaio, frasi che hanno fatto capire ai carabinieri come la sorveglianza su Khemiri dovesse essere aumentata.
L’uomo era già finito ai margini di un’inchiesta sui “soldati del califfato” presenti sul territorio nazionali. Le attenzioni dei militari hanno portato nuove accuse nei confronti del tunisino, che oggi è stato tratto in arresto con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’idea che si sono fatti gli investigatori è quella che vede il 41enne al centro di una consolidata rete criminale, l’organizzazione favoriva l’immigrazione clandestina, e facendolo, cercava di reclutare soldati per la lotta contro le democrazie occidentali.
Fonti vicine ai carabinieri fanno notare come l’attività di Khemiri sia stata costantemente monitorata, durante il controllo sono emersi profili di auto radicalizzazione nonché di proselitismo religioso, le attività sfruttavano tutti i canali, compresi i social network, sui quali il tunisino era molto attivo soprattutto negli ultimi periodi.
Plauso è stato espresso dal Ministro Angelino Alfano, che ha fatto i complimenti ai carabinieri; l’alto esponente politico ha sottolineato come la prevenzione in Italia sia ad altissimo livello, una prevenzione che finora ha tenuto al riparo il nostro Paese dai gravi atti terroristici, avvenuti negli ultimi mesi nel vecchio continente.