UNA LEZIONE DI CALCIO – Sessanta minuti di calcio-spettacolo: con una prova sontuosa, macchiata solamente dalle due reti subite nel finale, il Napoli di Maurizio Sarri ha sconfitto il Benfica, conquistando il primato nel proprio raggruppamento di Champions League e riconciliandosi anche con il proprio pubblico in una serata da sold-out al San Paolo.
I portoghesi, nonostante il blasone, si sono presentati con diverse assenze e una nidiata di giovani schierati dal tecnico Rui Vitoria.
L’esito del match era già scritto, ma il Napoli ha comunque sfoderato una prova da grande squadra, giocando a memoria e segnando, nel corso della ripresa, tre reti in soli sette minuti.
LA NOTA STONATA – Le cose per i padroni di casa si erano messe bene già al 20′ del primo tempo, quando un’inzuccata di Hamsik aveva portato in vantaggio gli azzurri dopo che il Benfica si era reso pericoloso per ben due volte.
Scampato il pericolo, il Napoli ha raddoppiato a inizio ripresa (6′) con una gemma su punizione di Mertens: da lì in poi è stata accademia, col penalty del polacco Milik (9′) e il poker servito ancora dal belga, sfruttando un’uscita a vuoto di Julio Cesar (13′).
Le note stonate nella serata del San Paolo sono arrivate dal reparto arretrato: oltre all’infortunio patito da Raul Albiol nella prima frazione di gioco (al suo posto il serbo Maksimovic, al debutto), vanno segnalate le due reti della bandiera del Benfica che hanno letteralmente fatto infuriare Sarri.
E così, il giovanissimo Guedes al 26′ e Salvio al 41′ hanno dato un pizzico di pathos al match nei minuti finali e hanno fatto anche riaffiorare il dubbio che questo Napoli sia devastante dalla cintola in su, ma conceda ancora troppo agli avversari.
Ad ogni modo, con sei punti in due match, gli azzurri hanno la possibilità di chiudere il discorso-qualificazione già nel prossimo turno, quando ospiteranno il Besiktas.