Cronaca

Fabrizio Corona di nuovo in carcere dopo un sequestro di 1,7 milioni di euro

Nei giorni scorsi il sequestro di 1,7 milioni di euro in banconote, trovate dalla polizia in un immobile di proprietà di Francesca Persi, ora la richiesta di arresto da parte del pm Paolo Storari, la convalida da parte del gip, ed il nuovo arresto.

Fabrizio Corona torna così in quel carcere dal quale era uscito nel giugno del 2015, dopo aver scontato parte della pena detentiva, circa 30 mesi. L’ex fotografo era in “affidamento ai servizi sociali”, ed il fatto di aver commesso un reato mentre si trovava in questa posizione, risulta un’aggravante. I soldi, compensi in “nero” che Corona avrebbe ricevuto per le sue apparizioni in varie discoteche, erano stati nascosti dentro un controsoffitto. Si tratta di una somma molto rilevante, 1,7 milioni di euro, sulla quale non sarebbe stata pagata alcuna tassa.

L’avvocato difensore di Corona ha dichiarato che il suo assistito è pronto a pagare quanto dovuto, ma il pm ne ha chiesto l’arresto, che è stato eseguito nella giornata di ieri. Con lui arrestata anche la titolare dell’agenzia Atena, che si occupa di promozioni ed organizzazione di eventi, forse la persona della quale l’ex fotografo si è sempre maggiormente fidato nel corso degli anni.

Per quanto riguarda il sequestro del denaro si terrà un’udienza di conferma che è stata programmata per il prossimo 24 gennaio. Alcuni giorni fa Corona aveva avuto una buona notizia, con il ricalcolo della sua pena detentiva che aveva portato ad un totale di 5 anni ed un mese, quindi inferiore al limite dei 6 anni, superato il quale sarebbe dovuto rientrare in carcere.

Secondo il pm, Fabrizio Corona è un “delinquente professionale”, in accordo a quanto previsto nell’articolo 105 del codice penale. Da parte della giustizia si cerca anche un conto corrente in Austria, sul quale Corona avrebbe depositato un’altra somma ingente, tra il milione ed il milione e mezzo di euro, soldi che sarebbero stati portati oltreconfine in contanti proprio dalla collaboratrice. Per questo è stata aperta una rogatoria internazionale che dovrebbe fare luce sull’accaduto. Nello stesso tempo l’affidamento in prova per l’ex fotografo è stato sospeso da Giovanna Di Rosa, il magistrato di Sorveglianza.