Un nuovo dramma legato all’immigrazione è balzato all’attenzione delle cronache nazionali nelle ultime ore: a Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, la scorsa notte è scoppiato un violento incendio all’interno di un capannone abbandonato e che, da tempo, ospitava decine di extra-comunitari di diverse nazionalità. Il rogo, secondo quanto si apprende dalle prime ricostruzioni, avrebbe subito avvolto l’intero stabile e causato non solo il ferimento di due uomini, ma anche la morte di un terzo, ricoverato in un primo momento in condizioni disperate nella più vicina struttura ospedaliera.
La vittima del rogo
La vittima sarebbe un cittadino di nazionalità somala di 35 anni, ritrovato privo di sensi dai Vigili del Fuoco, accorsi sul posto a seguito della segnalazione degli stessi occupanti del capannone: le sue condizioni erano state giudicate subito disperate da parte del personale sanitario e sono stati vani tutti i tentativi di rianimarlo. Gli altri due africani, invece, sarebbero in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, mentre sono usciti illesi dal rogo gli altri occupanti (la maggior parte dei quali di origine somala) del fabbricato: la struttura di Sesto Fiorentino, che un tempo ospitava la sede di un mobilificio della Aiazzone, era diventata oramai da due anni il rifugio per diversi immigrati e senzatetto della zona.
L’allestimento dei primi soccorsi
Il capannone, tuttavia, era già noto alle forze dell’ordine: circa dodici mesi fa, infatti, il Prefetto locale ne aveva ordinato lo sgombero dal momento che era abitato da più di 150 persone tra migranti, richiedenti asilo e anche alcune famiglie italiane. Intervenuto sul luogo della tragedia, Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, ha spiegato che la maggior parte degli occupanti dell’ex mobilificio sono in buone condizioni, avendo riportato solo lievi intossicazioni e un grande spavento. “Abbiamo già provveduto, d’intesa con la Protezione Civile, a fornire delle tende e delle coperte” ha spiegato il primo cittadino, mentre il 118 si è premurato di allestire un punto medico avanzato per garantire i primi soccorsi.