A Rann, nella zona nord-est della Nigeria, un jet da combattimento dell’aviazione nigeriana, ha sganciato per errore delle bombe che hanno colpito un campo profughi allestito dalla Croce Rossa, causando una strage. Almeno 100 le persone uccise, tra cui 6 operatori appartenenti alla Croce Rossa, ed oltre 150 i feriti, ma la situazione si sta evolvendo di ora in ora. Nel campo si trovavano persone che erano scampati agli attentati del gruppo islamita Boko Haram.
Il caccia dell’aviazione nigeriana era in volo nella zona al confine con il Camerun proprio per intervenire contro gli integralisti islamici. Le testimonianze degli scampati al massacro raccontano di una ecatombe, e che il rumore dell’esplosione delle bombe ha coperto anche il rombo del jet che sorvolava la zona.
Il responsabile di Medici senza Frontiere ha rilasciato una dichiarazione in cui dice: “Attacco contro persone inermi è scioccante e inaccettabile”. La notizia del massacro è stata diramata proprio dalle autorità della Nigeria che hanno parlato subito di un “errore”, e successivamente anche Lucky Irabor, il generale che comanda l’offensiva che è in atto in questo periodo contro gli islamici di Boko Haram ha confermato l’avvenuto bombardamento “per sbaglio”.
Il governo nigeriano ha inviato nella zona, che è difficile da raggiungere via terra, degli elicotteri, per trasportare i feriti in altri ospedali da campo che la stessa Croce Rossa e Msf hanno allestito nei vicini Ciad e Camerun. In un proprio comunicato, la Croce Rossa ha parlato di 6 volontari uccisi e del ferimento di altri 13. Anche Msf ha dichiarato che tra i morti ed i feriti ci sono degli operatori appartenenti alla sua struttura.
Quella di Rann è una strage di dimensioni enormi, che non ha precedenti anche nella travagliata situazione in cui si trova la Nigeria, ed è la prima volta che le autorità governative ammettono di aver colpito erroneamente un campo profughi, anche se diversi testimoni nei mesi scorsi avevano già parlato di incursioni da parte dei caccia di Abuja. Su questa vicenda è stata immediatamente aperta un’inchiesta, e Muhammadu Buhari, presidente della Nigeria ha diramato un comunicato nel quale si dice sgomento per quello che è successo e per la morte di tanti civili inermi, ma nello stesso tempo ha invitato alla calma sia le autorità che la popolazione.