Secondo quanto emerso dalla polizia della Malesia, il fratellastro del sovrano coreano è stato ucciso all’aeroporto di Kuala Lumpur mentre era in attesa del volo che lo riportasse a Macau, la località dove viveva in esilio. Ad ucciderlo sarebbero state due agenti segreti donne che avrebbero usato una puntura a base di un veleno che non ha lasciato scampo a Kim Jong-nam.
La polizia della Malesia ha prontamente provveduto ad arrestare l’autista del taxi che le due donne hanno preso dopo la puntura letale al fratellastro del sovrano di Corea. Lo stesso tassista ha dichiarato che le due donne avevano quasi sicuramente origine del Vietnam. Nessuna prova dunque di quanto emerso nelle ultime ore, ovvero che dietro a questo omicidio potrebbe esserci l’ombra del sovrano della Corea del Nord, Kim Jong-un. Infatti è stato appurato che queste due donne provenivano da un paese estero, ma ancora non è stato specificato da dove precisamente.
Secondo la polizia della Malesia le due donne si troverebbero ancora all’interno del paese dunque si stanno aumentando notevolmente le ricerche anche per poter capire le motivazioni che hanno portato a tale omicidio. Nel frattempo si è aperta la polemica tra la Corea del Sud e la Corea del Nord: da Seoul i sospetti sono tutti sul sovrano Kim Jong-un anche perché ha subito provveduto ad inviare degli ambasciatori che hanno chiesto che non venisse effettuato alcun test o analisi sul corpo del defunto. Richiesta negata e perciò da Seoul i sospetti aumentano e il timore che dietro questo delitto ci sia il governo di Pyongyang è reale. Altro aspetto da non sottovalutare è che già nel 2012 il fratellastro del sovrano aveva rischiato la morte per ordine di Kim Jong-un stesso, salvo poi essere salvato dopo averlo implorato.
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