Nel giorno nella ricorrenza degli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016, l’Europa viene nuovamente colpita al cuore con un attacco effettuato nel cuore nella capitale inglese. Sono quasi le 15 a Londra, le 16 in Italia, quando un piccolo SUV si lancia a folle velocità sul Ponte di Westminster falciando i pedoni che passeggiavano sul marciapiede. La folle corsa dell’uomo termina poche centinaia di metri più avanti contro il cancello del Parlamento inglese nel tentativo di sfondarlo per effettuare l’irruzione.
L’azione non ha avuto l’esito sperato, il cancello ha resistito all’urto e l’uomo, trovatosi braccato, ha tentato l’ultima folle azione accoltellando i passanti e i poliziotti accorsi sul posto che, capita la situazione, non hanno potuto fare altro che freddarlo.
Il bilancio parziale parla di 4 morti, tra cui l’assalitore e uno dei poliziotti e numerosi feriti, tra chi è stato investito e chi, invece accoltellato. Alcuni di questi sono gravi, quindi si teme che il numero delle vittime possa continuare a salire.
A pochi minuti dal fatto, Scotland Yard ha immediatamente classificato l’azione come “attentato terroristico” e ha immediatamente fatto scattare i protocolli previsti per questo genere di allarme. Il Parlamento inglese è stato fatto evacuare immediatamente e sono ancora misteriose le generalità dell’attentatore, che ha agito da solo. Scotland Yard ha ammesso di averlo identificato ma, per poter proseguire le indagini nel migliore dei modi, non ritiene opportuno rendere pubblico il suo nome.
A diverse ore dall’attentato, ha parlato anche il primo ministro inglese Theresa May, che in una assemblea parlamentare straordinaria riunitasi in queste ore ha dichiarato che il Regno Unito non si farà piegare dalla paura e che continuerà nella sua lotta al terrorismo, non escludendo il rischio di altri attentati.
Nel frattempo, sono state effettuate diverse operazioni di polizia a Londra e nelle città limitrofe, che hanno portato all’arresto di 7 persone.
L’attentatore avrebbe noleggiato l’auto a Birmingham per poi viaggiare verso Londra dove ha eseguito l’attacco, ispirato dalle prediche del terrorismo islamico.
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